Il 26 maggio arriva l’assegnazione: con ribassi che vanno dal 5% al 38%, tutti gli otto concorrenti si vedono assegnare una fetta della torta. Il 28% del contratto (e delle pmi da gestire) va al gruppo guidato da Hspi (con Innova e Blockchain Italia), inizialmente escluso e riammesso a luglio dopo una revisione dei documenti. Hspi, sede a Bologna, è un gruppo nato nel 2003 e specializzato in consulenza aziendale, con 135 addetti e un fatturato di 14 milioni nel 2021. È parte della galassia Txt, società di digitalizzazione quotata in Borsa a Milano.
Il 20% va alla Apio di Pescara, che annovera tra i soci il gruppo della digitalizzazione Var Group, e il 15% alla padovana Ez Lab, che a seguito di una campagna di crowdfunding conta 329 investitori. Si aggiudica il 10% al tandem composto dalla sarda Flosslab (società nata nel 2007, l’anno scorso ha gestito attività per 1,3 milioni) più Net Service (bolognese, nel settore software dal 1997, chiude il 2021 con 13 milioni di ricavi). Segue Foodchain, sede nell’incubatore di startup di ComoNext, nella città lacustre, nata nel 2016 sulla base di un progetto ideato nel 2012 e presentato in nuce all’Expo di Milano del 2015, più la biellese Domina con l’8%. Al colosso della consulenza Ernst & Young (Ey) va il 6%, mentre Mangrovia da un lato e il gruppo Webgenesys, Seeds e Telecom dall’altro sono al 5%.
Mangrovia è una società specializzata in blockchain, che nel 2021 ha iscritto a bilancio ricavi per 1,4 milioni. Presidente è Angelomario Moratti, secondogenito dell’ex patron dell’Inter e presidente della compagnia petrolifera Saras Massimo Moratti. Mentre il secondo gruppo, oltre all’ex monopolista delle comunicazioni, conta la startup palermitana Seeds (nata nel 2020), controllata al 51% dalla capofila dell’appalto, Webgenesys, 131 dipendenti e 15 milioni di ricavi nel 2021. Chiude all’ultimo posto, con il 3%, Adamantic, startup romana nata nel 2017.
Molti dei vincitori vantano curriculum in ambito blockchain e tracciamento dell’agroalimentare: Ey ha lavorato con Carrefour, con il gruppo di surgelati Bofrost e con i vini di abitazione Girelli (gruppo Cavit), che si è aperta la strada per gli Stati Uniti anche grazie alla filiera tracciata su blockchain, Foodchain con il distretto degli agrumi di Sicilia, Mangrovia con Eataly. Ma ci sono anche collaborazioni in altri settori. Come Adamantic con il Gestore dei servizi energetici o Foodchain con Sogin, la società di Stato incaricata del decommissioning nucleare.
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Ognuno dei vincitori dell’appalto dovrà convertire una truppa di pmi alla blockchain. Ice è convinta che sia la tecnologia giusta. Secondo Andrea Degl’Innocenti, dirigente dell’ufficio di Milano di Ice dedicato ai servizi digitali alle imprese e responsabile della transizione digitale spiega che “il tracciamento di filiera o di prodotto con tecnologia blockchain agevola la riconoscibilità del prodotto realmente italiano e contribuisce a contrastare i fenomeni legati alla contraffazione”.
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di Luca Zorloni www.wired.it 2023-01-23 06:00:00 ,