Se più che i dettagli di cronaca rosa vi interessa immergervi nell’atmosfera effervescente di quel periodo, Taschen ha raccolto un portfolio di duecento ritratti nel volume da collezione Daniel Kramer. Bob Dylan. A Year and a Day. Un meraviglioso coffe table book che offre uno sguardo d’artista sull’artista in un momento decisivo per la sua carriera, tra il 1964 e il 1965.
Gli album imprescindibili di Bob Dylan
Diremo una banalità, ma per conoscere Bob Dylan basterebbe anche solo ascoltarlo. Un ottimo punto di partenza per neofiti è The Freewheelin’, il suo secondo album in studio, pubblicato nel maggio 1963, che contiene alcuni dei brani più famosi come Masters of War, Don’t Think Twice, It’s All Right e ovviamente Blowin’ in the Wind.
In “A Complete Unknown” vediamo effettivamente la genesi di questo cerchio, le esibizioni dal vivo e perfino gli scatti della copertina: la ragazza col cappotto verde è proprio Suze Rutolo/Sylvie nella finzione cinematografica. Lo abbiamo eccellente in versione vinile, un po’ per filologia, un po’ perché è una vera perla da collezione.
Subito dopo, è praticamente obbligatorio passare a Highway 61 Revisited, pubblicato nel 1965 e considerato uno dei migliori lavori del cantautore americano. Contiene, per capirci, Like a Rolling Stone. Qui si compie pienamente l’evoluzione di Dylan verso il rock e la svolta “elettrica”.
Ma nel film non c’è solo la musica di Bob Dylan: chi ha trovato irresistibile la figura di Joan Baez può dare una chance all’album Diamonds and Rust del 1975 (su Amazon o in versione digitale su Apple Music, Spotify e Amazon Music): il brandello che dà il titolo all’album racconta proprio la fine della relazione tra Baez e Dylan.
Se invece volete riscoprire la musica folk di Pete Seeger, la raccolta Essential Pete Seeger offre uno sguardo completo sulla sua carriera. In formato smartphone, invece, potete ascoltarlo su Apple Music, Spotify e molte altre piattaforme streaming.
Gli altri film su Bob Dylan
Prima della versione di James Mangold, un altro regista aveva provato a raccontare Bob Dylan: Todd Haynes. Lo aveva fatto nel 2007 con il film Io Non Sono Qui, in un una forma del tutto inedita, ma proprio per questo perfetta per afferrare l’essenza misteriosa e imperscrutabile del cantautore. E infatti pare sia piaciuto anche al diretto interessato. Sei attori diversi (tra cui Cate Blanchett) sei personaggi diversi, sei fasi della vita e della carriera di Dylan, che tuttavia non viene mai esplicitamente menzionato.
Ci ha provato anche Martin Scorsese, con il documentario No Direction Home. Bob Dylan (disponibile su Prime Video e in dvd su Amazon) che unisce materiale d’archivio e interviste per analizzare a tracciare un ritratto dell’icona. Scorsese ha girato un secondo film, stavolta unendo fiction e documentario, seguendo Bob Dylan in tour nel 1975. Il risultato è Rolling Thunder Revue: A Bob Dylan Story, che si può vedere su Netflix o acquistare in dvd su Amazon.
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di Beatrice Manca www.wired.it 2025-01-29 15:12:00 ,