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(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Avvio di seduta interlocutorio per le Borse europee, mentre gli investitori valutano le implicazioni delle novità emerse la vigilia sul fronte macroeconomico. La presidente della Bce, Christine Lagarde, è apparsa più accomodante sui futuri tagli del costo del denaro, mentre negli Stati Uniti gli indicatori hanno mostrato un’economia ancora solida (il Pil cresciuto del 3,3% nel quarto trimestre del 2023) a fronte di un’inflazione in rallentamento.
Così sono poco mossi il FTSE MIB di Milano, il CAC 40 di Parigi, nonostante il miglioramento della fiducia dei consumatori (da 89 a 91 punti a gennaio). Debole il DAX 40 di Francoforte, con la fiducia dei consumatori calata a fabbraio da -29,7 a -25,4 punti. Stesso discorso per l’AEX di Amsterdam, l’IBEX 35 di Madrid e il FT-SE 100 di Londra.
Gli occhi restano puntati sul settore tech dopo le prospettive deludenti annunciate dal colosso Usa Intel: il comparto ha penalizzato l’andamento del listino di Tokyo, che ha chiuso in ribasso dell’1,34%. Negative anche le Borse cinesi, che da martedì avevano messo a segno la migliore tre giorni dal 2022, mentre si spegne in parte l’ottimismo sugli interventi di sostegno messi in campo dal governo di Pechino.
Euro verso 1,08 dopo Bce, petrolio in discesa
Sul mercato valutario, l’euro scivola verso quota 1,08 dollari dopo la Bce e vale 1,0819 da 1,0830 ieri in chiusura. La moneta unica è indicata anche a 159,89 yen (da 160,68), mentre il rapporto dollaro/yen è a 147,81 (da 147,72). Sul fronte dell’energia ritraccia il prezzo del petrolio, giovedì salito ai massimi da un mese: il Wti per marzo cede lo 0,8% a 76,74 dollari al barile, mentre l’analoga consegna sul Brent scivola dello 0,57% a 81,96 dollari. Scende ancora il prezzo del gas naturale sulla piattaforma Ttf di Amsterdam: il contratto febbraio perde il 3,1% a 26,9 euro al megawattora.
Tokyo chiude in calo, pesa frenata chip
Chiusura in ribasso per la Borsa di Tokyo, gravata soprattutto dall’andamento del settore dei semiconduttori e dalle prese di beneficio degli investitori dopo la partenza in pompa magna del mercato giapponese all’inizio dell’anno. L’indice di riferimento Nikkei ha perso l’1,34% a 35.751,07 punti durante la seduta e ha registrato un calo anche nell’intera settimana passata (-0,6%), mentre nelle due settimane precedenti era salito in maniera evidente, raggiungendo nuovi massimi dall’inizio del 1990. L’indice più ampio Topix ha perso l’1,35% a 2.497,65 punti. Sull’andamento del mercato ha pesato anche la posizione della Banca del Giappone (BoJ), che sembra prepararsi ad avviare la normalizzazione della sua politica monetaria nei prossimi mesi. Secondo gli analisti, l’attenzione si sposta sulla possibilità che i salari aumentino abbastanza da sostenere i consumi e aiutare il Giappone a raggiungere in modo sostenibile l’inflazione del 2%, che la Banca del Giappone descrive come un prerequisito per eliminare gradualmente il suo massiccio stimolo monetario.
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Stefania Arcudi
Redattore Radiocor
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Paolo Paronetto
Redattore Radiocor
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amp24.ilsole24ore.com
2024-01-26 08:37:30 ,