Una volta in Breaking Bad, per sempre in Breaking Bad. Anche se la serie cult si è conclusa nel 2023, i suoi protagonisti Proseguono a ritrovarsi e a regalare occasioni nostalgiche al nutrito pubblico dei fan: l’ultima occasione, avvenuta nelle corse ore, è legata non espressamente alla serie ma più in generale alle vicende che sta attraversando lo showbiz americano in questo ultimo perodo. Bryan Cranston e Aaron Paul, interpreti rispettivamente dei protagonisti Walter White e Jesse Pinkman, si sono ricongiunti infatti nelle scorse ore per partecipare alle proteste legate agli scioperi degli attori e degli sceneggiatori a Hollywood. Da settimane, infatti, sono in corso picchetti fuori dai più importanti studios cinematografici di Los Angeles per spingere i produttori a tornare sui loro passi e proporre accordi più rispettosi alle categorie professionali che in molti casi vivono condizioni di lavoro precarie e difficili.
“Vogliamo che tornare a discutere al tavolo con noi”, ha detto Cranston in un appello pubblico rivolto alla Alliance of Motion Picture and Television Producers (Ampp), mentre si trovava fuori dai Sony Pictures Studios (essendo Sony produttrice non solo della serie madre ma anche degli spin-off El Camino e Better Call Saul). Accanto a lui appunto il collega e amico Paul, ma anche altre persone legate al mondo di Breaking Bad, come Jesse Plemons, che nella serie interpretava Todd Alquist e che di recente si è visto ne Il potere del cane e presto sarà in Killers of the Flower Moon di Scorsese. Assieme a loro anche diversi sceneggiatori della serie, compreso il co-creatore Peter Gould.
“Non ricevo un solo da Netflix per le repliche di Breaking Bad per essere totalmente onesto e per me è folle”, ha dichiarato Aaron Paul riferendosi alla polemica sui residuals, ovvero i diritti di sfruttamento dell’immagine che dovrebbero derivare dalle varie repliche anche sulle piattaforme streaming ma che gli stessi produttori vorrebbero tenere invece molto bassi: “Penso che questi streamer sappiano di essersela cavata finora non pagando le persone il giusto e ora è modo di sborsare”, ha continuato. Secondo Cranston questi scioperi stanno alimentando un movimento più generalizzato negli Stati Uniti: “Finché non ci si organizza i manager continueranno a riempirsi le tasche. Non penseranno mai: ‘Sai che c’è. Non penso che questo sia un trattamento giusto, fammeli pagare di più’. Non funziona così”, ha continuato l’ex Walter White.
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di Paolo Armelli www.wired.it 2023-08-30 10:41:41 ,