Approfittava del fatto che loro fossero più piccoli e che non riuscissero a difendersi: un ragazzo di 16 anni è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di due dodicenni. I fatti si sono verificati nell’estate 2020. Martedì 29 giugno gli agenti della Squadra mobile di Brindisi hanno arrestato il 16enne. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip del Tribunale per i minorenni di Lecce, Aristodemo Ingusci, su richiesta dei pm Simona Filoni e Maria Mininni.
Il ragazzo avrebbe costretto il primo dodicenne a compiere e a subire numerosi atti sessuali. Una volta il bambino fu salvato solo grazie all’arrivo di altri amici che intervenirono per interrompere la violenza. Il 16enne avrebbe approfittato “della condizioni di inferiorità fisica e psichica del ragazzino più piccolo – scrive la Procura – dovute alla minore età e al contesto socio ambientale di appartenenza”.
Ma le vittime di questa terribile storia sarebbero state due. Altri episodi di violenze sessuali avrebbero avuto come vittima un altro ragazzino, sempre di 12 anni. Anche in questo caso l’indagato, dietro le minacce, avrebbe indotto e costretto il bambino ad assistere e a compiere atti sessuali. Uno dei fatti si sarebbe verificato in un parco pubblico.
Una situazione che, secondo la ricostruzione ella Procura, si è consumata all’interno di un gruppo di amici, coetanei che erano soliti trascorrere i pomeriggi insieme tra strade, piazze e parchi.
“Ogni azione violenta – scrive ancora la Procura – risulta consumata dall’indagato con una incredibile ferocia, con una brutalità degna di condotte delinquenziali di soggetti normalmente adulti, già strutturati in modo irrimediabilmente deviato, senza mai esprimere alcun sentimento di pieta o di rimorso per il dolore delle vittime. L’arrestato non esitava a sodomizzare brutalmente i più piccoli pur di dare sfogo ai suoi istinti animaleschi, nel piu assoluto disprezzo per la vita umana e per la dignità altrui e li minacciava per comprare ii loro silenzio. II tutto approfittando del sentimento e del legame di amicizia che le vittime nutrivano nei suoi riguardi”.
La fine dell’incubo per i due dodicenni è arrivato grazie al coraggio di un amico che ha raccontato tutto agli investigatori. Lo stesso ragazzino era stato testimone di alcuni episodi e aveva raccolto le confidenze di una delle vittime.
Le indagini prendono origine da un’altra inchiesta della procura di Brindisi relativa a un cittadino pakistano, maggiorenne, che avvicinava dei ragazzini per adescarli sessualmente in cambio di regalie di poco valore.