ROMA – Per ora, spiega Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, stanno aumentando i contagi da coronavirus: “L’Rt è in crescita e passa dallo 0.66 della settimana scorsa allo 0.91 di questa settimana. Se oggi abbiamo un Rt che è intorno a 0.92, proiettando il dato in avanti di una settimana arriveremo a 1,24, con un intervallo 1,21-1,27”. Subito dopo cresceranno anche i casi che hanno bisogno dell’ospedale: “Anche l’Rt ospedaliero è in crescita, in ritardo rispetto all’Rt: ciò è coerente perché sappiamo che l’Rt si muove per primo, poi arrivano i casi sintomatici e poi i ricoveri”.
Il presidente dell’Iss ha parlato durante la conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale Covid della Cabina di regia. “Per bloccare la crescita diricoveri e in particolare di ricoveri in terapia intensiva, e anche per evitare che possa poi seguire un aumento dei decessi, il punto chiave è raggiungere il traguardo della vaccinazione con due dosi quanto prima possibile”.
Per evitare che l’inizio della scuola a settembre getti ulteriore benzina sul fuoco, Brusaferro ha detto: “E’ molto raccomandato che il personale scolastico sia vaccinato e raggiunga le coperture vaccinali prima dell’inizio dell’anno scolastico”. La maggiore contagiosità della variante delta è stimata tra il 33% e il 110% rispetto a quella alfa, attualmente dominante. Molti altri paesi, dal Nordamerica all’Asia all’Australia, stanno registrando un aumento ripido dei nuovi casi.
“La situazione europea – spiega il presidente dell’Iss – mostra il dato della Spagna, come quello dell’Olanda, che evidenziano una curva epidemiologica in crescita come nel resto dei paesi europei. Anche in Italia la curva comincia a crescere in tutte le regioni. I comuni con almeno un caso salgono a 2.667. Le fasce d’età più colpite sono quelle tra 10 e 29anni. Sta calando l’età mediana del ricovero, che si attesta attorno ai 50 anni. Al 2% si attesta l’occupazione delle terapie intensive e sempre del 2% è l’occupazione dei posti letto in area medica”.
Per quanto riguarda le vaccinazioni, continua a restare pressoché intatto lo zoccolo duro degli over 60 non vaccinati. “Per la variante delta – ha spiegato Brusaferro – lo scudo è rappresentato dalla vaccinazione con doppia dose. Il 90% degli ultra 80enni ha completato ciclo vaccinale, ma quando decresciamo con la fasce d’età la quota si riduce molto. Sono 2 mlioni mezzo le persone che hanno più di 60 anni e non hanno iniziato la vaccinazione. Si tratta di un bacino d’utenza critico in una fase come questa dove la circolazione del virus sta riprendendo la sua circolazione”.