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Data : 2024-10-29 10:15:00
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“Un risultato straordinario dopo un’estate molto complicata”, così l’ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, ospite di ‘Non stop news’ su Rtl 102.5, ha commentato la vittoria di Marco Bucci alle regionali liguri contro Andrea Orlando. “Marco Bucci e la i più che lo appoggia – ha continuato – è la stessa che con me ha condiviso questo percorso negli ultimi anni. Poi c’è un tema di politica in generale, che credo abbia sottovalutato per l’ennesima volta un’estate che per molti aspetti è stata drammatica nei rapporti con gli altri poteri dello Stato”. Il riferimento è all’inchiesta giudiziaria che lo ha travolto lo scorso 7 maggio, portandolo alle dimissioni da presidente della Regione a fine luglio.
“Spero – ha detto ancora a Rtl 102.5 – che prima o poi il Parlamento ci metta mano e bocca e cominci a riequilibrare un mondo che ha reso di fatto la politica succube di tutto il resto. Ho patteggiato io ma ha patteggiato soprattutto anche la Procura della Repubblica, che dopo aver descritto questa regione come la Chicago di Al Capone degli anni Venti alla fine ha concordato che gli atti che furono prodotti erano legittimi, che i soldi non sono andati nelle tasche di Toti che oggi è assai più povero ma a dotare l’attività politica e ha proposto un accordo che era ovviamente molto diverso dalle accuse che ci hanno mosso all’inizio”. “E credo – conclude Toti che del finanziamento della politica non se ne debba discutere in un’aula del Tribunale di Genova, ma si debba discutere nel Parlamento della Repubblica e spero che questo patteggiamento sia da monito per tutti i partiti e tutte le forze politiche a costruire qualche cosa di più limpido, di più chiaro e di meno fraintendibile, sia dai magistrati sia da tutti coloro che fanno politica”.
Intervistato da Il Secolo XIX, l’ex presidente della Liguria aveva dichiarato che “Bucci ha vinto grazie ai miei nove anni. E quando non riusciva a parlare di continuità faceva un danno a se stesso”. “Orlando, Sansa, Fratoianni e Bonelli – aveva aggiunto nell’intervista – parlavano di guerra santa e crociata, i liguri hanno risposto che vogliono andare avanti e non tornare indietro“. Alle luci del trionfo, si contrappongono le ombre. Toti al Secolo dice di aver visto “atteggiamenti ondivaghi nel centrodestra sulla sanità privata e sul rigassificatore”.
Al Secolo XIX Toti rivendica il lavoro svolto nei nove anni, compresa la raccolta dei fondi del suo comitato, al centro dell’inchiesta della procura di Genova. “Se qui dal 2015 ha vinto il centrodestra lo si deve ai fondi raccolti dal comitato Toti, che ha sostenuto la campagna dei sindaci”. Bucci ha trionfato a ponente, ma a Genova, la sua città, è stato sconfitto da Andrea Orlando. Su questo, secondo Toti “va fatta qualche domanda: è stata il punto debole di tutta la campagna elettorale”. “Investire tanto su opere che si vedranno tra qualche anno e poco sulla cura quotidiana può avere avuto un peso. E poi – riflette Toti – il tempo passa per tutti, ci sta che Bucci si sia un minimo logorato come sindaco. E in più il Pd ha fatto una lista forte”.
A Bucci Toti consiglia di “portare avanti sulla rivoluzione liberale, la Liguria ha dato qualcosa alla politica italiana negli ultimi dieci anni. Una gamba moderata molto forte, un’impronta nostra che ci ha portato a considerare la Regione non solo il gestore fornitore di servizi, a prescindere se arrivassero da privati o dal pubblico. Auguro a chi governerà ora di avere lo stesso coraggio che abbiamo avuto noi”. L’ex presidente della Regione si è detto “orgoglioso che ci fossero tanti candidati, in tutte le liste che si riconoscono in Toti”.
“C’è una generazione di politici cresciuta in questi nove anni di cui sono molto orgoglioso, e che rispetto alla scuola di partito e a chi sguscia tra i problemi ha testimoniato che si può attecchire in piedi la Regione”. Sulle elezioni a stento concluse, Toti spiega che avrebbe potuto fare una sua lista, ma “non era il momento”, rivendica ancora il suo lavoro e aggiunge “spero che chi arriva ora ne sia all’altezza. Non è scontato”. L’ex governatore ligure interviene anche sulle prossime comunali. Con Bucci presidente, il reggente a palazzo Tursi è il suo vice Pietro Piciocchi che rimarrà in carica per sei mesi. Dopodiché si andrà al voto e in tanti nel centrodestra danno scontato che il candidato sarà Piciocchi. Tra questi non c’è Toti. “Sarà un ottimo reggente, ma sul candidato discuteranno le forze politiche. La strada è lunga, ho visto tanti cardinali entrare in conclave e non uscire papa. E se oggi il centrodestra esprime il presidente della Regione non lo si deve a Genova”.
Sul voto a ponente, Orlando sostiene che abbiano pesato l’apporto di Claudio Scajola e la ridotta componente totiana. “Tanto ridotta non mi pare la componente totiana”, replica Toti, che rimprovera i suoi “per alcuni atteggiamenti su temi come il rigassificatore, oppure a certe tendenze eccedente timide sulle infrastrutture”. Infine, su Bucci che non riusciva a dirsi in continuità con il suo operato: “Faceva un danno a se stesso, non a me. Non mi manca l’autostima e credo che se l’Italia parla della Liguria è per Giovanni Toti, per la sua storia personale e per quello che è riuscito a creare in una piccola regione, proiettandola su tutti gli schermi d’Italia e non solo”.
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