Appoggiato da tutto il centrodestra oltre che da Italia Viva ed esponenti di Azione, Marco Bucci, classe 1959, “sindaco del fare” (nel 2017 strappò la città alla sinistra per la prima volta), in base agli exit poll va verso la riconferma al primo turno. A Bucci è assegnata una percentuale tra il 51 e il 55% contro il 36-40% del principale antagonista, l’avvocato Ariel Dello Strologo, candidato dell’area progressista.
Stando così i numeri per Bucci si tratterebbe di un successo netto e soprattutto un gradimento che la campagna elettorale degli oppositori non ha saputo scalfire perché i primi sondaggi lo davano in vantaggio di 10-15 punti su Dello Strologo e tale distanza pare sia confermata
Infrastrutture strategiche
Alle spalle una lunga carriera di manager dell’industria farmaceutica (lavorando anche in Svizzera e negli Stati Uniti) il manager prestato alla cosa pubblica, forte della gestione degli ultimi 5 anni in cui Genova è passata dal suo “Gound zero” (con il crollo del ponte Morandi) alla ricostruzione in tempi record del viadotto San Giorgio, ha puntato tutto sulle infrastrutture. «Abbiamo rimesso in moto la città dopo 25 anni – ha afferma – ora dobbiamo portare avanti altre opere, dall’alta velocità alla Gronda, allo sviluppo della rete metropolitana». Tra gli obiettivi, anche quello di una mobilità green: «Tutti i bus saranno elettrici» assicura.
Subito al lavoro per la nuova giunta
Commissario straordinario per la ricostruzione del ponte Morandi, Bucci ha messo a profitto sul piano dei consensi il lavoro fatto oltre alla notorietà che gli è derivata dalla gestione della ricostruzione. «La prima cosa per tornare subito a lavorare – spiega, rispondendo su quale sia, in caso di rielezione, il primissimo atto da portare a termine per la città – sarà comporre la Giunta, ma poi mettere a terra i tanti progetti già finanziati. Dovremo poi gestire il rapporto con gli uffici interni e i contatti con i ministeri, ma partiremo subito con il raddoppio delle risorse a disposizione per la manutenzione e quelle per il sociale, che passeranno da 65 a 80 milioni».
Grandi opere, la priorità è la Gronda
Poi c’è il capitolo grandi opere. «Sarò anche pesantemente “sopra” alla Gronda – ricorda – è la priorità numero uno. La città aspetta da troppo tempo un’infrastruttura fondamentale per il porto, l’economia, la crescita. Parallelamente, la metropolitana: vogliamo triplicarne il tracciato entro i prossimi 5 anni da Prato fino a Rivarolo e fino a Sampierdarena».