Giancarlo Giorgetti parla spesso per metafore. Solitamente privilegia quelle calcistiche, non foss’altro per la sua lunga e attenta conoscenza del pallone e dei suoi protagonisti dentro e fuori l’Italia visto che oltre a essere accanito juventino è anche tifosissimo del Southampton, squadra inglese dell’omonima città dell’Hampshire. Dei suoi gusti di cinefilo invece non è dato sapere. Ma da quel che si può capire, con riferimento alle sue ultime affermazioni, non deve particolarmente apprezzare lo Spaghetti western.
La metafora cinematografica
Ha infatti esortato il leader del suo partito, Matteo Salvini, a lasciarsi alle spalle il personaggio alla Bud Spencer per dedicarsi a interpretazioni più rilevanti “da oscar”, sia pure da “coprotagonista” nientepopodimeno che con Meryl Streep, la quale di statuette ne ha portate a dimora ben tre. Ora questo paragone con Carlo Pedersoli (era questo il vero nome di Bud Spencer) fa pensare che per il ministro dello Sviluppo il suo capo partito sia un po’ come quei personaggi che tirano cazzotti qua e là, facendosi amare dal pubblico e anche dal botteghino (tradotto in politica: i consensi elettorali) ma destinati a rimanere prigionieri del loro ruolo e, a lungo andare, ad essere messi da parte senza ottenere alcun riconoscimento a livello internazionale.
L’incompiuta svolta europeista
Ed il punto è proprio questo: la credibilità di Salvini, la sua ”incompiuta” svolta europeista, che lo vede ancora oggi alleato di Le Pen e Alternative für Deutschland, “a dire una cosa” e poi “farne un’altra” , a sostenere il Governo di Mario Draghi che spinge su green pass e vaccini e poi fare gli “onori” di dimora al negazionista no vax, Jair Bolsonaro. Il leader della Lega – secondo Giorgetti – “non ha ancora deciso”. Ma deve farlo in fretta – avverte – perché i “western sono passati di moda” . Nel suo ruolo di agente cinematografico, non ci dice però quale copione sia pronto per il suo leader e chi sia l’attore di riferimento a cui ispirarsi. Visto che si parla di Meryl Streep viene in mente Robert De Niro con cui ha girato diversi film.
Salvini prepara la resa dei conti con il ministro
Tuttavia Giorgetti anticipa che si tratterebbe di un ruolo da “non protagonista” perché per il ministro dello Sviluppo l’unico che può ambire all’oscar – rimanendo nella metafora – resta Draghi. Salvini però non è affatto d’accordo e si prepara a mettere all’angolo Giorgetti al Consiglio federale. Nel frattempo manda un messaggio inequivocabile. Il segretario del Carroccio chiama Orban e Morawiecki per accelarare la formazione del nuovo gruppo sovranistra Ue. L’opposto di quanto chiedeva il ministro. Come dice Bud Spencer in “Continuavano a chiamarlo Trinità”: “ Hai delle pallottole? Ho avuto una lunga discussione e sono rimasto a corto di argomenti”. Buona visione.