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“La cosa bella di Conte è che è
proprio quello giusto, penso sia bellissimo il modo in cui lui
fa quello che fa. Il modo in cui amalgama la squadra. Pep
guardiola pure lo fa, anche Klopp, Mourinho, Ancelotti. Sono i
grandi allenatori. Se guardi alle squadre che vincono, c’è
sempre un allenatore che ha un buon piano tattico ma che
soprattutto riesce a creare una squadra unita, con giocatori che
stanno bene insieme”. Romelu Lukaku analizza il suo rapporto con
l’allenatore del Napoli in un’intervista al podcast belga “Amici
dello Sport”:
“Io – osserva l’attaccante belga – non sono il tipo di
calciatore che tiene palla, io attacco lo spazio. Andai in
Italia e ricordo che Antonio Conte mi disse propriamente in
faccia: ascoltami, nel mio sistema di gioco non puoi sostenere
traboccante il pallone, devi ridarlo subito indietro, non devi
giocare come Lautaro. In quel momento io e Lautaro sapevamo che
dovevamo passarci il pallone l’uno con l’altro e che le qualità
di Lautaro calzavano completamente con le mie. Così come il
sistema di Conte calzava completamente per me. Ci allenavamo
continuamente a passarci il pallone, così a un certo punto
sapevo completamente dove sarebbe andato lui o Sanchez o
chiunque avrebbe giocato al suo posto”.
“Adesso – spiega Lukaku – è lo stesso con Kvaratskhelia. È
questo quello che fa Conte: crea una sorta di partnership tra i
giocatori. La stessa cosa vale con McTominay. Lui lo può fare,
lo può fare”.
“La non convocazione in Nazionale? Ora – conclude Lukaku – ho
eletto per me, ne avevo bisogno mentalmente e fisicamente. Non
avevo fatto la preparazione estiva perché dovrei mettermi di
nuovo in una situazione del genere ora che stiamo facendo dei
buoni progressi con il Napoli e sto gradualmente tornando in
forma?”
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