Camorra: pm chiede pene per boss “Sandokan” e figlio pentito – Campania

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12 anni per il capoclan e 3 anni e 8 mesi per Walter Schiavone


(ANSA) – NAPOLI, 16 DIC – Pene per aver percepito lo
“stipendio” con i soldi delle estorsioni sono state richieste
dal pm della Dda di Napoli Vincenzo Ranieri nei confronti di
esponenti di spicco del clan dei Casalesi. Il sostituto, nella
requisitoria del processo in corso al tribunale di Napoli Nord,
ha chiesto 24 anni di carcere per il collaboratore di giustizia
Raffaele Venosa, 12 anni per il capo del clan Francesco
“Sandokan” Schiavone, tre anni e otto mesi per Walter Schiavone,
figlio secondogenito di Sandokan da poco divenuto collaboratore
di giustizia; dieci anni sono stati inoltre richiesti per
l’altro esponente di spicco della cosca Raffaele Diana.
   
Complessivamente sono dieci gli imputati.
   
I fatti riguardano gli anni 2014 e 2015, quando, per l’accusa,
il clan dei Casalesi era guidato proprio da Raffaele Venosa, che
era subentrato nella gestione degli affari illeciti dopo gli
arresti dei figli di Sandokan, in particolare del primogenito
Nicola (arrestato nel 2010) e del terzogenito Carmine (catturato
nel 2013). Venosa, divenuto collaboratore, ha raccontato che in
quegli anni gestiva la cassa comune del clan in cui confluivano
i soldi delle estorsioni alle attività economiche, e da lì
prendeva il danaro da dare poi a Walter Schiavone, che a sua
volta lo consegnava mensilmente in carcere al padre Francesco e
al fratello Nicola. Walter, difeso dall’avvocato Domenico
Esposito, in una delle precedenti udienze, ha ammesso di aver
ricevuto in due circostanze gli stipendi per il padre, ma non da
esponenti dei Venosa; in quella circostanza i pm chiesero di
derubricare l’associazione camorristica contestata a Walter a
ricettazione con l’aggravante mafiosa.
   
Gli altri imputati rispondono invece di associazione
camorristica e solo Venosa di fattispecie legate agli
stupefacenti. Del collegio difensivo fanno gli avvocati Pasquale
Diana, Mirella Baldascino, Mauro Valentino e Nando Letizia.
   
(ANSA).
   

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