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Contatti con boss Mocro mafia e Blackberry “sicuri” per colloqui
(ANSA) – NAPOLI, 04 OTT – Sarebbe durato poco, forse neppure
esistito, il clan degli Amato Pagano di Secondigliano, senza
Raffaele Imperiale, il narcotrafficante campano di caratura
internazionale arrestato agli inizi dello scorso agosto a Dubai
dove si trova tuttora e per il quale è stata inoltrata una
richiesta di estradizione. Per la Procura di Napoli, infatti,
Imperiale, con il suo socio Mario Cerrone, anche lui
destinatario di un contestuale mandato di arresto in carcere per
associazione a delinquere di stampo camorristico, non
rappresenta un “semplice fornitore di droga” ma “uno dei
pilastri su cui poggia tutta l’organizzazione camorristica degli
‘scissionisti’ del clan Di Lauro”.
Nelle scorse settimane il Tribunale del Riesame si è
pronunciato contro la revoca della misura cautelare emessa nei
confronti di Cerrone, persona estremamente vicina a Raffaele
Imperiale (il quale fece ritrovare anche due quadri di Van Gogh
rubati che aveva acquistato, ndr), che, gli Amato Pagano,
chiamano confidenzialmente “il compare”, sebbene sia conosciuto
anche con i soprannomi di “Lelluccio di Ponte Persica” o “Lello
Ferrarelle”.
Le indagini a carico de “il compare” hanno consentito di
accostare il suo a quelli criminali ritenuti a capo di cartelli
della droga coinvolti nella cosiddetta “Mocro War” in Olanda e
Belgio, che ha provocato oltre 40 decessi: si tratta di Taghi
Ridouan e di Riquelme Vega, il primo in attesa di processo, il
secondo preso in Cile nel 2017 ed estradato in Olanda dove è
stato di recente condannato. Elementi che sarebbero
riconducibili a una organizzazione con caratteristiche mafiose
composta da criminali di varie nazionalità tutti con base negli
Emirati Arabi Uniti. (ANSA).
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2021-10-04 12:37:19 ,