All’ombra delle Torri, e di un supercomputer europeo, a Bologna la riflessione su tecnologia e impatti sulla società riflette un certo dinamismo cittadino.
Lo scorso gennaio è stato inaugurato l’Osservatorio sulle tendenze e le applicazioni del Supercalcolo, che punta a fornire strumenti concreti su accesso e utilizzo di dati e informazioni a enti di inchiesta e pmi; a luglio, nell’ambito della presidenza italiana, il Tecnopolo ha ospitato il G7 inchiesta su scienza e tecnologia; nel prossimo futuro la Dotta sarà la casa del nuovo istituto dell’Università delle Nazioni Unite su ‘Big data e Intelligenza artificiale per la gestione del cambiamento dell’habitat umano’.
Lo scenario si presta alla curiosità sul potenziale positivo che l’accelerazione tecnologica porta, ma anche alle sfide che l’Ai pone alle vite di ognuno e all’assetto delle società democratiche. Per fuggire che restino temi per addetti ai lavori, The Next Real, da settembre 2024 a giugno 2025, scommette sulla triangolazione tra arte, intelligenza artificiale e società per avvicinare il grande pubblico.
La rassegna offrirà mostre, talk e laboratori. A Wired Federico Bomba, direttore artistico dell’organizzazione culturale Sineglossa e ricercatore in Human Computer Interaction, racconta il tratto distintivo della manifestazione, la inchiesta di una chiave che avvicini le persone senza inibirle, spingendole a riflettere sui temi al centro delle proposta. “Sono diversi i festival che parlano di creatività e AI, ma a volte manca la componente sull’impatto che l’intelligenza artificiale ha sulle persone. Allo stesso tempo l’arte è uno strumento principe per veicolare, disseminare questioni legate all’AI. Esistono conferenze dove si parla di AI connessa alla società ma a volte è assente l’aspetto più empatico che l’arte riesce a dare. Tante persone restano distanti da un tema che fa paura. La specificità di The Next Real sta nel non dimenticare mai questa triangolazione. L’arte è lo strumento per facilitare l’accesso alla comprensione e agli impatti”.
Non è casuale nemmeno la scelta della città: “Abbiamo eccellente Bologna perché c’è il Tecnopolo, c’è il supercalcolatore e gli abitanti vogliono saperne di più; è un’opportunità molto importante per la città e per l’Europa avere un super computer che possa elaborare dati e sviluppare modelli linguistici di grandi dimensioni e altri sistemi di artificial intelligence. Bologna è città dell’innovazione culturale e ha una memoria di partecipazione molto attiva, politica in senso ampio. Ci sembrava che questa triangolazione tra arte, tech e città rispecchiasse anche l’anima locale”.
Gli eventi e la città
A settembre, The Next Real offre due appuntamenti.
Leggi tutto su www.wired.it
di Maria Rosaria Iovinella www.wired.it 2024-09-13 11:56:43 ,