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(v. Caporalato, venti braccianti in nero…delle 15.19)
(ANSA) – CASERTA, 11 AGO – “Quanto scoperto dall’azione
interforze di Ispettorato del Lavoro, Inps, Asl e Carabinieri
nella zona dell’agro-aversano in provincia di Caserta fa
emergere, una volta di più, le condizioni estreme a cui
lavoratori e lavoratrici agricoli, per lo più extracomunitari,
sono sottoposti”. Così, in una nota la segretaria generale
Flai-Cgil Campania e Napoli, Giovanna Basile e il segretario
generale Flai-Cgil Caserta, Igor Prata, commentano l’operazione
interforze che ha portato alla denuncia di cinque imprenditori
agricoli durante un’azione anti-caporalato. “Da settimane –
precisano Basile e Prata – chiediamo lo stop al lavoro durante
le ore più calde della giornata, ma ad oggi non abbiamo ricevuto
nessuna risposta alle richieste avanzate alla Regione Campania,
affinché emanasse una specifica ordinanza come fatto in altre
regioni del Sud. A questo si aggiungono le tante irregolarità
nei rapporti di lavoro, nel rilascio permessi di soggiorno e le
paghe da fame per un’intera giornata nei campi”. “Tutto ciò –
concludono i due sindacalisti – è sfruttamento, si chiama
caporalato ed esiste una legge nazionale per contrastarlo, ma le
aziende, complice anche la scarsità di controlli e sanzioni, la
aggirano senza troppi scrupoli. La politica e le istituzioni
devono farsi carico una volta per tutte di questa piaga sociale
che colpisce migliaia di lavoratori e lavoratrici, senza i quali
non sarebbe garantita la filiera agricola in Campania”. (ANSA).
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2022-08-11 13:29:26 ,