Nel mondo ci sono serie che spiegano con la fisica quantistica gli incontri con gli alieni, trattano di crimini internazionali che rischiano di mettere a repentaglio la geopolitica mondiale, raccontano amori travagliati nel tempo e nello spazio. E noi abbiamo avuto (e avremo ancora a lungo) Carabinieri. Avremo ancora a lungo perché ora la fiction Mediaset è sbarcata anche in streaming, più precisamente su Pluto TV (la piattaforma gratuita di palinsesti tematici supportati dalla pubblicità), dove si possono vedere a flusso continuo le prime tre stagioni, mentre le altre quattro arriveranno prossimamente. In un’epoca in cui la serialità sembra proiettata verso i lidi prestigiosi dell’avanguardia, è anche vero che sono i titoli più d’antan a regarlarci delle buone dosi di nostalgia e incoraggiamento. E per il fatto che siamo il Paese che siamo, mentre negli Stati Uniti si accapigliano per Friends e Suits da noi la vera guerra dei diritti digitali si gioca sui giganti della fiction, in stile Don Matteo (su RaiPlay e Netflix) e I Cesaroni (su Prime Video).
E ora appunto tocca al revival di Carabinieri: andata in onda tra il marzo 2002 e il luglio 2008, era un po’ la risposta Mediaset proprio a Don Matteo, riprendendo il concetto di indagini light immerse nella provincia centro-italiana (qui prima a Città di Castello, poi a Montepulciano). Il cast della serie era numeroso, ma pescava soprattutto da quella grande intersezione parecchio di successo in quegli anni di Late Berlusconism, ovvero quella tra recitazione molto blanda e volti popolari per mille altri motivi. C’erano conduttrici e showgirl come Alessia Marcuzzi e Elisabetta Canalis, ex Miss Italia come Martina Colombari e Francesca Chillemi, i soliti belloni del piccolo schermo come Lorenzo Crespi, Walter Nudo e Roberto Farnesi, vecchie glorie come Paolo Villaggio, Andrea Roncato e persino Arnaldo Foà. Ma la più mitologica è sicuramente lei, Manuela Arcuri, al suo vero e proprio leading role nella fiction: anni prima delle produzioni para-mafiose tipo L’onore e il rispetto o Pupetta, e molto prima ancora dello strategismo sentimentali e gli adv di calcestruzzo su TikTok, il ruolo che rese Arcuri un’icona indiscussa dell’ironia virale e della mitologia catodica fu proprio quello di Paola Vitali, carabiniera alle prime armi ma determinata a farsi valere nonostante gioventù e avvenenza.
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di Paolo Armelli www.wired.it 2024-09-17 12:56:45 ,