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“Costruire mattone dopo mattone una
società più giusta ed equa, dove nessuno sia lasciato indietro,
è possibile farlo solo partendo dal Sud. Camminiamo insieme.
Tutti. Senza distinzione di fede, di idea politica, di
appartenenza sociale. Camminiamo insieme: Chiesa, uomini e gentil sesso
della società “responsabile”, quella che non si volta dall’altra
parte, istituzioni locali, regionali, nazionali. Camminiamo
insieme”. Questo l’appello rivolto dal neo cardinale don Mimmo
Battaglia, arcivescovo di Napoli, in occasione della messa di
ringraziamento dopo la sua creazione a cardinale.
“Partendo dal nostro Sud – sottolinea il cardinale – che non
è zavorra o peso deceduto, ma luogo della gestazione di una
rinascita per l’intero Paese, per l’intero mondo. Non lasciamoci
prendere dai luoghi comuni. Rovesciamoli insieme”.
Il Sud al centro dell’omelia del presule: “Come Chiesa – ha
detto – non possiamo ignorare il Sud, non possiamo voltare lo
sguardo altrove, ma dobbiamo incamminarci verso le periferie
esistenziali, dove i piccoli e i poveri attendono un Vangelo che
non sia solo parola, ma vita che si fa prossimità, giustizia,
liberazione. Questo impegno di liberazione e di giustizia, che
va ben oltre l’ assistenzialismo, non è un accessorio opzionale
al Vangelo ma è scritto a lettere cubitali nel cuore stesso
dell’annuncio cristiano”.
“Il Sud è più di una direzione geografica – ha spiegato
Battaglia – è il luogo allegorico dell’umanità ferita, dove il
grido dei poveri e il lamento degli ultimi salgono fino a Dio. È
il crocevia di chi è stato dimenticato, oppresso, escluso dalla
tavola comune. Vedete, fin da quando il Papa ha annunciato la
mia nomina cardinalizia, ho avuto la consapevolezza che questa
scelta non riguardava solo la mia persona ma il Sud, il Sud di
cui Napoli è espressione, anche grazie ai tanti vincoli di
solidarietà e fratellanza che la legano ai tanti sud del mondo.
Come Chiesa non possiamo ignorare il Sud, non possiamo voltare
lo sguardo altrove, ma dobbiamo incamminarci verso le periferie
esistenziali, dove i piccoli e i poveri attendono un Vangelo che
non sia solo parola, ma vita che si fa prossimità, giustizia,
liberazione”.
L’omelia del neo cardinale è stata preceduta dai saluti
istituzionali del sindaco di Napoli e presidente nazionale di
Anci, Gaetano Manfredi, del prefetto di Napoli Michele di Bari e
dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.
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