Caro energia, a scuola solo 5 giorni: nelle scuole della Lombardia si impone la settimana corta

Caro energia, a scuola solo 5 giorni: nelle scuole della Lombardia si impone la settimana corta



La “settimana corta” come antidoto al caro bollette, con le ore del sabato distribuite lungo il resto della settimana di lezioni: sono sempre più numerosi gli istituti scolastici lombardi che scelgono di ricorrere a questa soluzione, già ventilata a settembre – nei giorni precedenti la prima campanella dell’anno – dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Il primo caso si era verificato a Bergamo.

L’ultimo in ordine di tempo a scegliere la strategia della settimana di cinque giorni è stato il liceo scientifico “Antonio Banfi” di Vimercate (in Brianza), dove il Consiglio d’istituto ha votato a favore del cambiamento di orario nella seduta dello scorso 7 ottobre: le lezioni si terranno dal lunedì al venerdì dalle 8.10 alle 14.55.

L’ha annunciato la dirigente scolastica Daniela Canavero con una circolare pubblicata sul sito dell’istituto e significativamente intitolata “Responsabilità”. Rivolgendosi all’intera comunità scolastica – dagli insegnanti agli studenti, dai genitori al personale amministrativo, tecnico e ausiliario – la preside fa notare che “ci sono momenti in cui si devono valutare ragioni contrapposte e ugualmente legittime, in cui si è chiamati a responsabilità che ci coinvolgono sia nel ruolo che abbiamo sia nelle persone che siamo”.

Ecco quindi – a causa della “crisi energetica aggravata dalla situazione internazionale del conflitto in Ucraina” – la decisione di votare “per questo anno scolastico, un’articolazione oraria su cinque giorni”: una scelta non presa a cuor leggero, ma che anzi è stata “sofferta e ampiamente dibattuta in tutte le sue conseguenze, soprattutto per l’impatto che avrà nella riorganizzazione della didattica e, più in generale, della vita di studenti, docenti, personale Ata, e delle rispettive famiglie” prosegue Canavero, definendo però la nuova politica oraria adottata dall’istituto “coraggiosa e di responsabilità, presa in considerazione di una situazione di emergenza, in spirito di collaborazione di fronte a oggettive difficoltà che riguardano non solo la nostra realtà scolastica”.

Peraltro, di fronte all’aumento dei prezzi dell’energia, anche il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana nelle scorse settimane aveva parlato della settimana corta per le scuole come di “una strada già sperimentata altrove, senza conseguenze negative”. E il liceo Banfi non è il primo in Lombardia a percorrerla: a Milano non si fa più lezione di sabato al liceo scientifico “Vittorio Veneto” e all’Iis “James Clerk Maxwell”, mentre a Bergamo ha optato per la stessa soluzione l’istituto tecnico “Vittorio Emanuele II”, a Pavia il liceo scientifico “Niccolò Copernico” e a Mantova l’istituto professionale “Leonardo da Vinci”. Se così si evita di illuminare e riscaldare gli edifici scolastici per un giorno, ci sono però anche inevitabili ripercussioni di altra natura – risalgono a pochi giorni fa per esempio le proteste degli studenti mantovani dell’istituto “Leonardo da Vinci” per l’incompatibilità tra i nuovi orari di uscita da scuola e quelli dei mezzi pubblici – che non rendono semplice l’applicazione del nuovo calendario scolastico.

“La prima settimana senza sabato sarà stabilita tenendo conto dei tempi utili alla riorganizzazione del trasporto pubblico, così da evitare, o limitare il più possibile, disagi a studentesse e studenti” sottolinea quindi la dirigente scolastica del liceo “Banfi” di Vimercate. Il consiglio d’istituto ha comunque deciso di “fare la propria parte per contribuire a una più attenta gestione dell’energia”, anche alla luce dell’impatto ambientale delle lezioni normalmente programmate al sabato: il polo scolastico omnicomprensivo di Vimercate ospita infatti altre tre scuole oltre al Banfi, tutte chiuse nel weekend, ma l’impianto di riscaldamento è unico.

Quindi “per ragioni strutturali, se acceso per le esigenze di una sola scuola lavora comunque a pieno regime – evidenzia Daniela Canavero – Una situazione che comporta un dispendio energetico ed economico che non appare più sostenibile”.

Non si tratta in ogni caso di una decisione definitiva e irreversibile: “Ad aprile Consiglio d’istituto si riunirà nuovamente e valuterà la situazione per il prossimo anno scolastico – annuncia la preside – in base all’evoluzione della situazione di crisi, alle risposte che verranno anche da altri enti e organi per un miglioramento della gestione energetica e all’esperienza che sarà stata svolta”.

Al liceo Banfi infatti la didattica articolata su sei giorni “è fortemente sostenuta dal collegio docenti ed è doveroso che la scuola sia messa nelle condizioni di esercitare appieno la propria autonomia di scelta”. Eppure, “credo comunque che la qualità di una scuola dipenda da molti fattori – conclude Canavero – Uno di questi è senza dubbio la capacità di rispondere con prontezza e coerenza alle sfide educative (e non) che le vengono poste”.



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[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-10-12 11:32:10 ,milano.repubblica.it

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