La prossima generazione dell’Abrams americano sarà probabilmente dotata di un motore ibrido: il produttore di sistemi di difesa General Dynamics nel 2022 ha presentato il veicolo dimostrativo AbramsX, alimentato da un motore diesel-elettrico che, secondo l’azienda, consuma il cinquanta % in meno di carburante rispetto all’attuale M1 alimentato da una turbina a gas. Nel corso dei prossimi mesi, l’esercito americano lavorerà a nuovi strumenti per consentire all’equipaggio di operare interamente al chiuso, ovvero all’interno del carro armato, con sistemi di propulsione alternativi e sistemi di protezione attiva.
L’impatto dell’AI
I progressi non si limiteranno solo al motore, ma coinvolgeranno anche la corazza, il camouflage e altre tecnologie come i sensori a bordo e la gestione digitale delle battaglie, oltre a un miglioramento della potenza di fuoco. Nei nuovi carri, così come nella nuova generazione di auto, il software sarà stazione: saranno progettati per essere aggiornabili, con un’architettura aperta che consenta miglioramenti facili a programmi, sensori e componenti. Ovviamente, al centro c’è anche l’impiego dell’intelligenza artificiale, sia per automatizzare i compiti dell’equipaggio, sia per abbinare i veicoli ad altri dispositivi e combattere con un sistema integrato.
Per esempio, i nuovi carri armati saranno probabilmente dotati di sistemi di alimentazione automatica, che sostituiranno il caricatore manuale con un sistema meccanico per rifornire il cannone. Questo consente ai corazzati di ridurre l’equipaggio da quattro a tre membri, permettendo così di avere un veicolo più piccolo e leggero. Inoltre, la prossima generazione di carri avrà un layout molto diverso: la torretta, ad esempio, potrebbe essere automatizzata o controllata da remoto.
Tecnologie come i display computerizzati e l’AI permetteranno ai nuovi carri armati di avere una torretta girevole e un equipaggio ben protetto all’interno del veicolo. Restando sugli armamenti, è molto probabile che in futuro questi mezzi saranno espressamente progettati per operare con i droni, o addirittura per lanciarli. Le innovazioni sui droni comprendono sia l’aspetto offensivo che quello difensivo: i nuovi carri armati saranno progettati per includere contromisure difensive contro razzi e droni. Considerando l’impatto di questi ultimi durante la guerra in Ucraina, dimostrandosi letali per i veicoli corazzati, i nuovi mezzi dovrebbero integrare dei disturbatori specifici.
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di Francesco Del Vecchio www.wired.it 2024-10-05 04:20:00 ,