Dopo la pausa estiva, sembra che in Lombardia la destra abbia deciso di tornare all’attacco della carriera alias nelle scuole. Ossia la possibilità per le persone transessuali, che non si riconoscono nel genere della nascita, di utilizzare in classe il nome scelto. Un percorso accolto da sempre più scuole in Lombardia, nonostante manchino ancora delle linee guida in proposito dal ministero dell’Istruzione. E la destra locale, che governa la regione, non ci sta e ha alzato le barricate.
Nei mesi scorsi è stata presentata in consiglio regionale una mozione a firma Fratelli d’Italia contro la carriera alias. In attesa di discussione del testo, ora è stata rincarata la dose. Un consigliere ha inviato una mail ai dirigenti scolastici lombardi in cui, di fatto, fa propaganda contro la carriera alias e punta il dito contro la fantomatica “ideologia gender”. Un attacco alla libertà e all’indipendenza scolastica, secondo le opposizioni, mentre associazioni e studenti hanno già convocato per l’11 settembre una manifestazione contro la mozione.
Cosa succede:
- La carriera alias in Lombardia
- La battaglia di Fratelli d’Italia
- Un attacco all’indipendenza scolastica
La carriera alias in Lombardia
La carriera alias nelle scuole e nelle università permette di modificare il nome anagrafico con quello di elezione nel registro elettronico, negli elenchi e in tutti i documenti interni all’istituto aventi valore non ufficiale. Una forma di tutela del diritto allo studio e del benessere psicologico per gli studenti che manifestano un’incongruenza di genere, un modo per combattere ostilità, discriminazioni e bullismo che troppo spesso caratterizzano il contesto scolastico.
In Italia mancano delle linee guida ministeriali sulla carriera alias e sono dunque i singoli istituti che si sono mossi autonomamente negli ultimi anni per introdurre questo dispositivo. Al momento sono 242 le scuole italiane che hanno attivato la carriera alias e la Lombardia è tra le regioni dove le cose vanno meglio, seppur a rilento. Prima dell’estate erano 29 le scuole con carriera alias attivata. Tredici di queste sono nella città metropolitana di Milano: Liceo Brera, l’Istituto Paolo Frisi, l’Educandato Emanuela Setti Carraro, il Liceo Volta, l’Isp Bonaventura Cavalieri, il Liceo Caravaggio, il Liceo Virgilio, l’Iis Verri, l’Iis Agnesi, l’Iis Besta, il Liceo Rebora a Rho, l’Iis Quasimodo a Magenta, l’Ic Montessori a Bollate. Istituti a cui poi si aggiungono diverse università lombarde, come la Statale, la Bicocca, il Politecnico, l’Insubria a Bergamo, Brescia e Pavia.
La battaglia di Fratelli d’Italia
A inizio luglio la destra lombarda ha deciso di cominciare la sua personale battaglia contro la carriera alias, forse per anticipare i tempi del nuovo anno scolastico. Il consigliere di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini ha infatti presentato una mozione volta ad annullare l’attivazione delle carriere alias negli istituti lombardi. Oltre a questo, nel testo si chiede il contrasto a presunti illeciti commessi dalle scuole nell’attivazione delle carriere alias. Illeciti che, va sottolineato, non esistono, dal momento che la carriera alias oggi in Italia si muove in una zona grigia: non è vietata ma non esistono neanche linee guida che definiscono come gestirla. Infine, si chiede una ricognizione delle scuole lombarde che hanno già attivato la carriera alias.
Leggi tutto su www.wired.it
di Luigi Mastrodonato www.wired.it 2023-09-05 13:59:41 ,