ROMA – Dopo gli ultimi tre morti, la fabbrica Esplodenti Sabino, che dal 1973 tratta munizioni e bombe da tutta Europa, cambierà destino. L’ampio sito, 33 ettari, posizionato sulla collinetta di Casalbordino, potrebbe tornare alle funzioni di un secolo fa: l’inertizzazione dei fuochi d’artificio e i razzi segnalatori, che d’altronde come attività secondaria, già si trattavano. L’azienda ha quindi individuato un secondo stabilimento vicino per avviare lo smaltimento di batterie di auto, vista la crescita della mobilità elettrica anche nel nostro Paese, e altri scarti industriali a forte impatto.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2023-11-10 00:36:43 ,www.repubblica.it