Ci sono poche cose che Red Canzian non ha fatto nella vita: oltre a dischi, concerti, tour, programmi tv ed eventi internazionali (e libri sui bonsai), il polistrumentista e mitico bassista dei Pooh negli scorsi anni ha lavorato a un musical ambizioso e altamente tecnologico: “Casanova Opera Pop è un progetto che ribolliva da un po’”, spiega il musicista al Wired Next Fest di Rovereto, in una piazza Malfatti gremitissima: “Amo Venezia da sempre, da bambino mi portarono a conoscere una zia che faceva la dama di compagnia di una nobildonna veneziana, che raccontava di aver servito il tè a quella che sarebbe diventata regina Elisabetta”. Da qui un fascino duraturo che è sfociato in un lavoro dalla gestazione molto lunga: “È da tempo che volevo fare un musical su Casanova e su Venezia, ma non trovavo una storia giusta. Poi nel 2018 è uscito il romanzo di Matteo Strukul Giacomo Casanova. La sonata dei cuori infranti. Lì c’è tutto: l’amore, l’amicizia il sesso, l’intrigo di potere. Tutto ciò che mi serviva per fare qualcosa di dinamico”.
Il processo creativo è stato lungo e complesso, “sei mesi per scrivere la musica e altrettanto per realizzare le immagini di realtà immersiva”. Lo spettacolo infatti si contraddistingue per un apparato di immagini lavorate digitalmente che riproducono i luoghi dove si svolgono gli eventi, riportandole al Settecento e avvolgendo letteralmente il pubblico: “Dopo 15 minuti gli spettatori mi dicevano che si dimenticavano di essere in teatro”. Un lavoro che Canzian ha realizzato con la moglie: “Le ho detto che andavano a festeggiare il nostro anniversario invece l’ho tirata giù dal letto per girare le immagini a Venezia”, scherza lui. Ma tutto il musical è uno sforzo familiare: “È una specie di kolossal a conduzione familiare: sono coinvolti anche i nostri figli, Philip ha realizzato gli arrangiamenti per orchestra sinfonica e curava la direzione musicale mentre Chiara mi ha aiutato con i coach di tutti gli attori e fungeva da regista residente”.
Un lavoro di attualizzazione è stato fatto anche sulla trama e sul personaggio: “Ho chiesto allo scrittore di poter cambiare il finale, concludendo con Casanova che arriva a Venezia come un eroe dopo aver sventato il complotto politico organizzato dall’Austria”, racconta Red Canzian: “Solo all’inizio è il libertino impenitente perché per scommessa corteggia una ragazza ma poi finisce per innamorarsene“. La chiave di volta è stato individuare il giusto protagonista: “Abbiamo visto più di 1770 provini, avevamo trovato tutti ma ci mancava proprio Casanova, il che è un problema in un musical che si chiama come lui“, ricorda: “Poi più volte appariva questo nome, Gian Marco Schiaretti: sapevo come cantava ma vederlo arrivare, incontrarlo di persona… ho capito subito che era lui, è proprio un uomo settecentesco, romantico e di grandissimo talento”.
Tutto è stato fatto in modo filologico, dai costumi alle scenografie, coinvolgendo soprattutto talenti del Veneto, per recuperare le atmosfere originali. Ma Casanova Opera Pop è solo l’ultima iniziativa di una carriera che ha avuto tantissime epoche: “Nella mia vita non ho mai fatto preventivi, a sempre consuntivi. Non ho mai misurato la fantasia e la creatività con le spese…”, dice Canzian sostenendo di aver sempre inseguito il suo talento poliedrico più di tutte le contingenze. D’altronde è nato in una famiglia molto uniche, in cui anche la prima chitarra acustica, “che costava 5mila lire”, il padre la acquistò “un fiatin al mese” (a rate mensili). La passione per la musica l’ha sempre accompagnato, anche con alcune sorprese: “Suonavo un sacco di strumenti ma il basso non mi aveva mai attirato. Invece poi mi sono innamorato perché è come il mio diploma di geometra: è un po’ come le fondamenta su cui si base tutto il resto dell’armonia”.
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di Paolo Armelli www.wired.it 2023-05-07 12:31:39 ,