AGI – Non c’è solo il blocco dei licenziamenti sul tavolo del presidente del Consiglio Mario Draghi che sta incontrando i sindacati, in vista del varo del decreto legge. Il provvedimento che si appresta a varare il Consiglio dei Ministri conterrà infatti anche la sospensione dal 1 luglio del cosiddetto “cashback”, il meccanismo introdotto dal governo Conte per incoraggiare l’utilizzo di carte di debito (bancomat) e carte di credito e premiare con rimborsi – i cosiddetti “cashback” – chi fa un uso frequente dei pagamenti elettronici nei negozi fisici e quindi escludendo lo shopping on line.
Una decisione che comporterebbe un risparmio di 3 miliardi entro il 2022 e che ha scatenato un vero e proprio ‘caso’ politico con il M5S sulle barricate a difesa di un provvedimento che a loro giudizio rappresenta un freno all’evasione fiscale.
Le voci contrarie sono però tante, non da ultimi anche i consumatori, i quali sostengono che oltre ad essere onerosa si tratta di una procedura comunque troppo farraginosa per essere facilmente fruibile.
Ad esempio, il Codacons tira le somme e fa sapere che la misura ha avuto finora scarso successo visto che soltanto il 14,8% dei cittadini, circa 8,9 milioni di persone, ha aderito al programma per il rimborso delle spese effettuate con pagamenti elettronici. Meglio azzerare le commissioni, suggeriscono i commercianti, e utilizzare le risorse avanzate per alleggerire le spese pagate sulle transazioni.
confesercenti ad esempio fa osservare che “il cashback avrebbe dovuto dare una spinta ai consumi e alla moneta elettronica, ma non ha ottenuto grandi risultati“. E invece se l’obiettivo è quello di aumentare l’utilizzo di carte e bancomat nel canale retail ‘fisico’, spiega la Confederazione, “riteniamo sia più efficace un taglio delle commissioni, almeno per le piccole transazioni. Un fronte su cui si potrebbero investire le risorse allocate che non verranno più utilizzate”.
Nel dettaglio, il programma cashback di Stato offre un rimborso fino a 150 euro in 6 mesi a chi fa pagamenti digitali piu’ un bonus di 1.500 euro a chi ha effettuato il maggior numero di acquisti: l’orientamento del governo e che verrà concretizzato nel decreto legge riguarda la sua sospensione per almeno 6 mesi a conclusione del primo semestre di attività.
La decisione della Cabina di Regia del Governo è stata infatti quella di interrompere il programma da domani e di rivenderne i meccanismi. Il ‘busillis’ è proprio questo: mettere per sempre in naftalina il Cashback e riproporlo magari con criteri più stringenti o dirgli definitivamente addio? Quel che è certo è che per l’intero 2021 il costo del Cashback per lo Stato sarebbe stato di 1,75 miliardi per rimborsi e copertura delle spese, senza calcolare le spese di Natale.
Ma, in totale, i risparmi ammonterebbero a 3 miliardi.