Laura Ziliani è stata stordita dai farmaci. Ma non uccisa dal composto di benzodiazepine trovato nel suo corpo. Chi indaga è convinto che l’ex vigilessa bresciana sia stata soffocata con un cuscino mentre dormiva sotto effetto di ansiolitici “potenzialmente idonei a compromettere le capacità di difesa”.
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Ora bisogna vedere quali elementi sul cadavere, a distanza di 140 giorni dal decesso, possono ancora essere trovati a sostegno della tesi del soffocamento non violento.
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dal nostro inviato
Paolo Berizzi
Quando Mirto disse: “Forse è a fare bella vita”
“Io ci sto pensando ultimamente che magari ha dirottato nel corso del tempo dei soldi su un altro conto corrente e ora si sta facendo la bella vita da qualche parte”. Così Mirto Milani parlava di Laura Ziliani, la mamma della sua fidanzata, 23 giorni dopo la scomparsa dell’ex vigilessa di Temù. Mirto, da venerdì in carcere con due delle figlie della Ziliani, era stato intercettato il 31 maggio mentre parlava con un amico.
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dal nostro inviato
Paolo Berizzi
“Io alla fine le volevo un gran bene ed era una bravissima persona e voleva molto bene alle sue figlie”, disse Mirto Milani. “La situazione era disastrosa. Lei spendeva più di quello che prendeva”. “Diciamo – aggiunse – che una persona maliziosa e complottista ovviamente, potrebbe anche pensare che sia tutta una trama ordita perché la situazione era troppo grave”.
Martedì gli interrogatori di garanzia
Sono fissati per martedì gli interrogatori di garanzia di Mirto Milani, Silvia e Paola Zani, arrestati venerdì scorso con l’accusa di avere ucciso la madre delle ragazze Laura Ziliani.
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dal nostro inviato
Paolo Berizzi
I tre compariranno davanti al gip Alessandra Sabatucci, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare su richiesta del pm Caty Bressanelli. Al momento le ragazze sono al carcere bresciano di Verziano, mentre Mirto si trova nell’altro carcere di Brescia, Canton Mombello.