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indirizzare sulla
valorizzazione e sull’agrobiodiversità, sulla
commercializzazione coniugando sviluppo delle aree interne della
Campania con la tutela dell’ambiente in una logica in cui sia
competitivo il territorio non solo il singolo settore e
‘liberandosi’ dai vincoli di norme e regolamenti spesso
inutilmente oppressivi: è questo il messaggio principale emerso
dall’incontro sul tema “Il castagno, problematiche e
prospettive” svoltosi a Vitulano (Benevento) coordinato
dall’agronomo Sebastian Limata, al quale hanno partecipato
esperti e ricercatori, oltre al sindaco Raffaele Scarinzi. Sono
intervenuti alle assise nel centro sannita – dove oggi si
conclude la 31ma edizione della Sagra della Castagna e del
Pecorino Vitulanese promossa dalla Pro Loco Camposauro e da
altri enti e associazioni – Angelo Marino, presidente della
Federazione regionale degli Ordini agronomi e forestali, Davide
Della Porta, presidente Associazione castanicoltori campani,
Antonio de Cristofaro, presidente del Consorzio Distretto della
Castagna e del Marrone della Campania e docente universitario,
Nicola Giocondo, divulgatore settore agricolo.
“La risorsa più grande che abbiamo è l’agrobiodiversità
giacché
non riproducibile in altre parti del mondo” ha sottolineato
Sebastian Limata, agronomo impegnato nella promozione e nella
valorizzazione di altre produzioni locali come l’olio,
aggiungendo che “l’area mediterranea permette la coltivazione di
eccellenze agroalimentari e di numerose Dop, Igp e Dpcg”. A
parere dell’esperto “lavorare in questa direzione può creare
occupazione e aiutare a combattere lo spopolamento delle aree
interne ma sono necessarie misure regionali”. In Campania. ha
ancora evidenziato l’agronomo, “abbiamo diversi cavalli di
battaglia come il vino, l’olio, il comparto castanicolo che
danno lavoro a decine di migliaia di persone dal primo settore,
ovvero quello agricolo, passando per il secondo che riguarda la
rinnovamento – da uva in vino e da olive in olio – fino al
terzo settore, che riguarda la rappresentanza e la
commercializzazione”. Ci sono eccellenze non riproducibili in
altri ecosistemi: “Abbiamo una biodiversità unica ed una
identità territoriale che nessuno potrà mai copiare. Questa è la
vera nostra forza a cui va data attenzione”.
Ha concluso Sebastian Limata: “Sul vino è stato fatto tanto,
sull’olio si sta facendo, ma il mondo castanicolo ha bisogno di
essere migliore conosciuto soprattutto per i benefici che
l’agroalimentare di qualità apporta all’organismo. Gli enti
sovracomunali e la Regione Campania dovrebbero lavorare in
questa direzione”.
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