Castellammare. Gaetano Cimmino non si arrende alla relazione che ha portato allo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni della criminalità organizzata ed è convinto a presentare ricorso. L’ormai ex primo cittadino nei giorni scorsi ha avuto un incontro con alcuni avvocati, proprio con l’obiettivo di impugnare il provvedimento. Dalla maggioranza dell’ex primo cittadino filtra ottimismo: “dalla relazione della commissione d’accesso non si evincono condizionamenti dell’attività amministrativa”, è il ritornello che ripetono i fedelissimi di Cimmino. Nelle carte si parla dei rapporti dell’ex sindaco con la famiglia De Iulio, che attraverso alcune aziende avrebbe beneficiato di appalti pubblici. Ma secondo il centrodestra si tratterebbe di una questione che attiene ai funzionari di Palazzo Farnese, come testimonierebbero alcuni affidamenti che risalgono agli anni precedenti all’arrivo a Palazzo Farnese della maggioranza guidata da Cimmino. Anche il collegamento alla vicenda giudiziaria che riguardo’ il padre Catello, ex geometra comunale – riportata nella relazione – viene contestata, in quanto il papà dell’ex sindaco fu assolto nell’ambito del processo che lo vedeva alla sbarra per l’accusa di usura, assieme a un altro collega. L’ex primo cittadino, soprattutto, fa leva sul fatto che i commissari abbiano messo nel mirino un solo atto politico dal 2018 al 2021, ovvero quello della nomina dirigenziale di Marilena Leone, che – seppur con mansioni diverse – aveva avuto lo stesso incarico dalla precedente amministrazione di centrosinistra. Se il ricorso che si appresta a presentare l’ex sindaco di Castellammare di Stabia possa avere qualche chance si vedrà nei prossimi mesi, ma intanto dal punto di vista politico resta il dato di un centrodestra ancora legato al destino di Gaetano Cimmino. Chi invece sta cercando di riorganizzarsi è il centrosinistra stabiese. L’obiettivo è formare una coalizione che possa tenere dentro PD, M5S, Sinistra e alcune civiche d’ispirazione moderata. Ma il problema sembra quello d’individuare un leader che possa mettere tutti d’accordo. Il M5S, anche dopo confronti con i vertici romani del partito, sembra pronto a far pesare sul tavolo il fatto di non aver mai governato una città che arranca da trent’anni. Tradotto: l’ultima parola sul candidato sindaco spetta al Movimento 5 Stelle, che potrebbe anche decidere di mettere sul tavolo un nome della società civile. Unica alternativa sulla quale si potrebbe discutere è quella di una candidatura di Andrea Di Martino, che anche per quanto emerso dalla relazione della commissione d’accesso, ha dimostrato di essere in grado di tenere lontane le ombre sulla gestione amministrativa di Castellammare. Di diverso avviso il Pd che punta a riscattarsi dopo i due precedenti scioglimenti politici e ad esprimere un candidato sindaco per le prossime elezioni. Sul tavolo ci sono le ipotesi del presidente del partito stabiese Roberto Elefante e dello storico dirigente Diego Belliazzi. La Sinistra invece spinge per l’ex sindaco Salvatore Vozza, convinta di poter riuscire a strappare anche il sostegno del Partito Democratico con un’operazione di rinnovamento delle liste. Resiste, tuttavia, l’ipotesi del giornalista Luigi Vicinanza. Un nome di assoluto spessore che potrebbe mettere tutti d’accordo.
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di Tiziano Valle
www.metropolisweb.it
2022-03-20 10:00:30 ,