“Il livello target Ue di raccolta di pile esauste è del 45%: questo significa che su 100 pile vendute, ogni Stato membro dovrebbe recuperarne almeno 45. In Italia, con il canale ufficiale, non siamo nemmeno a metà perché i nostri livelli di raccolto oggi oscillano tra il 15 e il 20%”. Parte da una premessa doverosa, Laura Castelli, dal primo ottobre direttore generale di Erion Energy, il consorzio no profit del Sistema Erion dedicato alla gestione dei rifiuti di pile e accumulatori.
Perché in Italia la raccolta di pile non funziona?
“Innanzitutto, perché circa 6 italiani su 10 oggi non sanno dove portare le pile esauste o peggio ancora non sanno nemmeno di averle in dimora, perché sono state dimenticate in qualche cassetto”.
Quali sono i canali esistenti per raccogliere le pile portatili o stilo, quelle che noi comunemente usiamo?
“Sono due. Il primo è il canale ufficiale costituito da ecocentri comunali e colonnine messe a disposizione dalla distribuzione (supermercati e centri commerciali). Questo canale è gestito dal Centro di coordinamento nazionale pile e accumulatori; il secondo è il canale di libera raccolta volontaria”.
Quali sono le città più virtuose d’Italia?
“Al momento, la provincia di Bolzano è quella con il più elevato raccolto pro-capite”.
Il nostro Paese è la maglia nera d’Europa?
“Diciamo che siamo la maglia grigia. Ma non siamo gli unici indietro nell’Ue. Ci sono Paesi che hanno un tasso di ritorno più alto, spesso hanno anche regolamentazioni diverse sulla raccolta dei rifiuti e un territorio logisticamente più semplice, come ad esempio il Belgio. In Italia abbiamo un sistema di regole per la raccolta dei rifiuti molto rigorose ed una realtà geografica molto complicata”.
Quanti sono i produttori di pile e accumulatori in Italia? E quanti di loro fanno parte del sistema-Erion?
“I nostri soci sono 1.250 e controllano all’incirca un terzo dell’immesso sul mercato. A livello nazionale, non esiste una cifra ufficiale perché non è mai stata fatta una mappatura dei produttori, ma potrebbero essere intorno ai 6.000”.
In Italia manca un operatore nazionale che coordini il mercato della raccolta e riciclo di pile e accumulatori: è un bene o un male?
“Nel sistema multiconsortile italiano tutti i sistemi collettivi sono portati ad una maggiore efficienza e sono alla ricerca del miglioramento continuo delle proprie prestazioni. Ma è tutto in evoluzione visto che nel 2023 la Commissione europea licenzierà il nuovo regolamento, applicabile da subito in ogni Stato membro, per la raccolta e il riciclo di pile e accumulatori. In sostanza, Bruxelles assegnerà ai produttori la responsabilità del tasso di ritorno, cioè la resa sul venduto. Nel nostro caso, direttamente al Consorzio Erion Energy e ai suoi produttori soci. Oggi, invece, la responsabilità è genericamente dello stato membro. Con il nuovo regolamento, i produttori che non raggiungeranno i target Ue saranno sanzionati. A questo punto, la sfida sarà quella di canalizzare nel sistema dei consorzi tutti i volumi possibili, anche cercando di utilizzare canali che oggi non sfruttiamo”.
Da parte sua, Erion Energy che cosa sta facendo?
“Erion Energy ha lanciato un vasto progetto di sensibilizzazione per incentivare la raccolta delle pile esauste. Il progetto è chiamato “Energia al cubo” ed è realizzato in varie aree del Paese, da nord a sud, in collaborazione con 5 municipalizzate: Alia Servizi Ambientali, Iren, Gruppo Hera, Impresa Sangalli Giancarlo & C.e Terra delle Sirene. Il progetto coinvolge i cittadini a cui distribuiamo delle scatoline per raccogliere le pile portatili giunte a fine vita. Una volta piene, le pile contenute nelle scatoline possono essere conferite in determinati punti di raccolta dislocati in ogni città che partecipa all’iniziativa. Inoltre, il programma prevede anche una campagna informativa diretta soprattutto ai più giovani. Sono previsti incontri didattici e contest nelle scuole per sensibilizzare i ragazzi all’importante tema della raccolta delle pile e, più in generale, di quella differenziata”.
Il progetto è annuale o proseguirà anche in altre aree del Paese?
“L’idea, se i nostri partner lo vorranno, è di proseguire nel 2023 con un programma di mantenimento del progetto, insieme ai comuni e alle municipalizzate coinvolte. Forti dall’esperienza fatta nel 2022, sceglieremo le iniziative di maggior successo e le riproporremo ad altre municipalizzate del Paese nel 2023”.
Perché è importante riciclare le pile?
“Perché all’interno ci sono sostanze che, se venissero trattate in maniera corretta, potrebbero tornare materia prima. Parlo di elementi come nichel, manganese, cadmio, rame, piombo, litio, zinco e terre rare. Pensiamo solo a quanto sia importante il litio per costruire batterie per auto elettriche, o per apparecchiature elettriche di largo consumo, come ad esempio cellulari o trapani. Questi rifiuti, se trattati correttamente, rappresentano una piccola miniera per l’Italia, soprattutto oggi che il loro approvvigionamento è così complicato a livello mondiale”.
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-10-11 17:23:01 ,
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-10-11 17:23:01 ,
Il post dal titolo: Castelli: “Pile esauste, Italia lontana dai target Ue di raccolta” scitto da [email protected] (Redazione di Green and Blue) il 2022-10-11 17:23:01 , è apparso sul quotidiano online Repubblica.it > Green and blue