Si raffredda la pista-Mennella: «Debole per sfidare l’ex sindaco Borriello». Suggestione Di Ruocco e (ri)spunta Raia
Torre del Greco. La caccia alla fascia tricolore di palazzo Baronale, stavolta, era iniziata in largo anticipo: addirittura un anno prima rispetto alla naturale scadenza del mandato di Giovanni Palomba & company, in modo da scongiurare il rischio di bissare la figuraccia del 2018. Ma la fuga in avanti dell’ex sindaco Ciro Borriello – pronto a ufficializzare la propria candidatura alle elezioni del 2023 – costringe il Pd a rivedere il proprio «cronoprogramma» e a rincorrere già gli avversari ai nastri di partenza della prossima corsa alle urne. Non solo: il ritorno in campo dello storico leader del centrodestra all’ombra del Vesuvio potrebbe convincere i vertici locali dei democrat a rivedere strategie e nomi da mettere in gioco per la scalata alla guida della quarta città della Campania.
Lo storico 5 maggio
Al termine del direttivo organizzato a metà settimana nell’ex hotel della Deiulemar compagnia di navigazione – oggi affittato al fratello dell’assessore ai lavori pubblici Felice Gaglione e all’ex vicesindaco Lorenzo Porzio – era passata la linea dettata dal segretario cittadino: «Non bisogna ripetere gli errori del passato – il monito di Salvatore Romano – bisogna raccogliere subito le disponibilità a fare parte della squadra da presentare alle elezioni». Tradotto: lo «zoccolo duro» del gruppo deve essere deciso in tempi stretti, entro il prossimo 5 maggio. «Poi apriremo il confronto sul nome del candidato sindaco», la postilla con cui si era chiuso l’incontro definito da tutti i partecipanti «positivo e confortante». Perché, in fondo, la strada era già tracciata: Luigi Mennella (come sempre) in pole position e alle sue spalle la coppia formata da Michele Polese – il «figlio d’arte» forte del sostegno dell’onorevole Lello Topo – e Lorenzo Porzio.
Il nuovo casting
A meno di 72 ore di distanza dal direttivo, la candidatura a sindaco di Ciro Borriello potrebbe subito sparigliare le carte. Perché il nome di Luigi Mennella è stato subito bollato come «debole» per contrastare il ritorno del chirurgo plastico con la passione per la politica. Di qui, l’idea di cominciare a sondare il terreno per trovare nomi «nuovi e freschi» in grado di convincere i cittadini a voltare pagina. Al casting si potrebbero iscrivere Luisa Liguoro – il presidente dell’ordine degli avvocati di Torre Annunziata lavora da tempo sotto traccia per la candidatura a sindaco, come conferma la recente «presa di distanze» dall’amministrazione comunale – e lo stesso Salvatore Romano, già capace di tenere unite tutte le anime del Pd in occasione della sua elezione. Ma la vera novità potrebbe essere rappresentata da Alessandro Di Ruocco, figlio dell’imprenditore Francesco Di Ruocco – il vecchio «grande elettore» dell’ex segretario cittadino Vittorio Cuciniello – e presidente dei giovani industriali: insomma, proprio la ventata di freschezza di cui potrebbe avere bisogno il colosso del centrosinistra per cambiare aria. Altrimenti, non è da escludere un ritorno di fiamma del consigliere regionale Loredana Raia. A cui la cocente disfatta al ballottaggio del 2014 proprio contro Ciro Borriello brucia ancora. E una rivincita non sarebbe sgradita.
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di Alberto Dortucci
www.metropolisweb.it
2022-04-10 15:59:35 ,