Un uomo di 53 anni è deceduto annegato a Gravina di Catania travolto dall’acqua del nubifragio che da ore si sta abbattendo sul capoluogo etneo e in provincia. La vittima era a bordo di un’auto rimasta impantanata nella strada allagata. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, polizia municipale e personale del 118. Non c’è stato nulla da fare.
Catania è sommersa dall’acqua. La via Etnea si è trasformata in un fiume in piena. Allagate piazza Duomo e numerose strade del centro. Centinaia di automobilisti sono rimasti bloccati, così come i commercianti, che hanno visto i propri negozi invasi dall’acqua. In via Etnea si è cercato riparo ai primi piani dei palazzi. Dopo l’alluvione che ieri ha colpito soprattutto la zona sud della città e il Calatino, da stamattina un violento nubifragio mette a dura prova il capoluogo.
Sono oltre 170 le richieste di intervento giunte alla sala operativa dei vigili del fuoco: si tratta di richieste di soccorso per persone in difficoltà nelle auto e nelle proprie abitazioni, tanti i danni provocati dalla furia dell’acqua e allagamenti. Nel capoluogo etneo sono arrivati vigili da tutta la Sicilia. A Misterbianco, nella zona di Monte Pò, i soccorritori hanno tratto in salvo diverse persone rimaste bloccate nelle auto.
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Testimonianze drammatiche
“L’acqua che scende come un fiume in piena. Io che dall’ufficio vedo due anziani che cercano di attraversare la strada ed uno di loro che cade e viene trascinato dalla corrente piovana. Tutto questo non può essere reale. Ho visto con i miei occhi lo scenario apocalittico di uno di quei film sui disastri naturali”. A raccontare all’Adnkronos una giornata quasi surreale, vissuta dalla vetrina del suo negozio in Via Antonino Longo, nel pieno centro della città siciliana, è Francesca Rinaldi, 59enne residente a Catania e dipendente dell’azienda catanese “Tutto Parquet”. La 59enne è rimasta bloccata all’interno del negozio per 4 ore.
“Della coppia di anziani al semaforo, l’uomo che è caduto è riuscito a salvarsi solo aggrappandosi ad un palo, senza però riuscire ad alzarsi – racconta ancora la 59enne – Io avrei voluto aiutarlo, ho avuto tanta paura per lui ma non potevo mettere piede fuori dalla porta del negozio. Per fortuna una ragazza, non appena ha visto la scena, ha fermato l’auto per soccorrerlo. Io e la mia collega le abbiamo gridato contro, chiedendole di non farlo perché sarebbe stato pericoloso e sarebbe stata trascinata anche lei, ma la giovane non si è fermata”.
“Mi sono sentita impotente nel non riuscire ad aiutare quella coppia di anziani, perché da una parte vuoi farlo – aggiunge – ma dall’altra sei frenata dalla paura di essere trascinata dal nubifragio. Ho visto una Fiat che quasi galleggiava, spinta dalla corrente. A bordo c’erano due signore. Una di loro ha tirato la mano fuori dal finestrino come per chiedere aiuto. Avrei voluto soccorrere anche loro ma non potevo. Allora sono scoppiata a piangere, ho cominciato a tremare e ho chiamato i soccorsi. Per fortuna, un ragazzo che si trovava dal loro stesso lato del marciapiede, è riuscito a farle uscire, prima che l’auto venisse trasportata via dalla corrente, per poi fermarsi di traverso verso la vetrina del nostro negozio. Ho avuto perfino paura che riuscisse a romperla”.
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La protezione civile
“Al momento non risultano feriti, ma la situazione è davvero grave – spiega l’assessore alla Protezione Civile Alessandro Porto – il prefetto ha convocato un tavolo di crisi Molte persone hanno dovuto lasciare le loro case e i vigili del fuoco sono sovraccarichi di lavoro”. Allagato lo storico mercato della ‘Pescheria’ e invasa anche la fontana da dove emerge per un tratto il fiume sotterraneo Amenano. Ad aggravare la situazione anche l’acqua piovana che si riversa in città dai paesi etnei e arriva copiosa su Catania e un blackout elettrico che interessa il centro storico e che ha interessato anche il Municipio.
Catania invasa dall’acqua, città in emergenza
L’appello del sindaco di Catania
“Da ieri la nostra città vive una drammatica situazione legata alle condizioni meteorologiche che stanno flagellando tutta la parte orientale della Sicilia – scrive Salvo Pogliese su Facebook – eventi eccezionali senza precedenti per violenza e intensità. Purtroppo un uomo è deceduto a Gravina, vittima di fenomeni atmosferici estremi che, come a Scordia, ci colpiscono con altri lutti. Per la gravità della situazione ho disposto, in accordo con il prefetto, la chiusura immediata di tutte le attività commerciali a eccezione di farmacie, delle attività alimentari e di prima necessità”.
“Prosegue il sindaco: “Tutti gli uomini e le donne della protezione civile con i volontari stanno lavorando per rispondere alle centinaia di chiamate di emergenza, insieme ai vigili del fuoco e alle forze dell’ordine – aggiunge Pogliese – Sono tanti i cittadini intrappolati che chiedono interventi di emergenza per il livello raggiunto dalla precipitazioni, quasi 150 millimetri caduti in poche ore”. Pogliese quindi esorta i catanesi a “non uscire di dimora se non per ragioni di emergenza – dice – perché le strade sono invase dall’acqua”.
Emergenza in ospedale e aeroporto
Acqua e fango hanno invaso anche il pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Garibaldi e il palazzo che ospita la direzione personale del Comune in piazza Gandolfo. L’immobile è stato evacuato. Piove anche dentro il Tribunale, sia nella struttura principale di piazza Verga che in quella di via Crispi. Pericoli anche per chi percorre la tangenziale, allagamenti si registrano in particolare tra San Giovanni Galermo e Misterbianco.
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Da ieri è invece sommerso il villaggio Santa Maria Goretti, a ridosso dell’aeroporto Fontanarossa dove continuano a registrarsi pesanti disagi sui voli in partenza e in arrivo. Situazione simile in gran parte della zona industriale e nei villaggi in direzione Siracusa, a cominciare da Vaccarizzo. Qui l’esondazione del fiume Simeto ha peggiorato la situazione costringendo alla chiusura della statale 114 e della 194.
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Alla riunione convocata dal prefetto Maria Carmela Librizzi ha partecipato il dirigente generale del Dipartimento regionale della protezione civile, Salvo Cocina, sono stati invitati i sindaci del capoluogo e dei comuni maggiormente colpiti dagli eventi atmosferici, i vertici delle forze di polizia, il comandante della capitaneria di Porto, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, i dirigenti del distaccamento e della sezione della Polstrada, il dirigente della polizia di Frontiera, l’Esercito, l’Asp, l’Enac, RfiI e l’Enel.
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A causa delle forti piogge, intanto, si è verificato un nuovo straripamento del fiume Simeto: l’Anas è stata costretta a chiudere la circolazione della strada statale 192 “Valle del dittaino”, in prossimità del chilometro 81, nel capoluogo etneo.
Il nubifragio ha creato qualche problema anche all’aeroporto Fontanarossa. Alcuni voli hanno subito solo ritardi nelle partenze. “Causa persistenti e avverse condizioni atmosferiche – comunica l’ufficio stampa dell’aeroporto – la chiusura del Terminal C prevista per giorno primo novembre, è anticipata a oggi con effetto immediato; pertanto tutte le operazioni di volo verranno eseguite al Terminal A”.
Il concorso rinviato
In duecento sono rimasti bloccati per ore al buio al Maas, il mercato ortofrutticolo e ittico di Catania, dove da lunedì a venerdì erano in programma le prove del concorso per 1541 posti a tempo indeterminato al ministero del Lavoro e dell’Inail. Nonostante le centinaia di mail inviate dai concorsisti al Formez e l’allerta rossa, i primi due giorni di prove (lunedì e martedì) si sono svolte regolarmente, ma per 200 candidati della sessione pomeridiana la prova si è trasformata in un’odissea. “Molti candidati avevano rinunciato o non erano riusciti a raggiungere il Maas – racconta Giusi Zangla – alle 17, quando la prova ancora non era finita, è andata via la luce per un black out e siamo rimasti dentro al buio, poi siamo usciti e verso le 20 sono arrivati i mezzi della protezione civile”.
Il Maas, che si trova a ridosso dell’aeroporto e della zona industriale di Catania, era circondato dall’acqua ed era impossibile muoversi. Solo a quel punto, il concorso e le prove dei prossimi giorni previste anche a Siracusa sono stati annullati.
Ma per molti altri candidati è stata comunque una giornata difficile per raggiungere con mezzi privati o in pullman le sedi dei concorsi in mezzo alla tempesta. “Non sono riuscita ad arrivare al Maas per la prova – si sfoga su Facebook una concorsista – La polizia mi ha bloccata dicendo che le strade erano allegate e mi ha intimato di tornare indietro”. Incalza un’altra candidata: “Ho chiesto di chi sarà la responsabilità nel caso in cui dovesse succedere qualcosa ai candidati”.
Sulla polemica è intervenuto anche il deputato del Pd Carmelo Miceli, che ha annunciato un’interrogazione parlamentare: “Come è possibile che, sapendo tutto ciò che si verifica nella nostra regione nei giorni di intenso maltempo, nessuno abbia deciso di rinviare la selezione – ha detto Miceli – Perché migliaia di siciliani residenti sono stati obbligati a scegliere se avventurarsi in mezzo a veri e propri fiumi di fango o a rinunciare al sogno di un posto di lavoro?”.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2021-10-26 18:56:08 ,palermo.repubblica.it