Tre militari dell’esercito sono stati condannati a un mese di carcere per catcalling nei confronti di una ragazza di 19 anni. La decisione del giudice Luigi Fuda, del tribunale di Milano, arriva nel contesto di uno dei primi processi in Italia per questo tipo di reato, cioè le molestie verbali rivolte a un soggetto per strada o in altro luogo pubblico.
Gli imputati di 32, 24 e 23 anni, all’epoca dei fatti impegnati nell’operazione Strade sicure ma fuori servizio, “avrebbero dovuto tutelare la tranquillità pubblica e invece hanno creato turbamento a una ragazza appena maggiorenne spalleggiandosi a vicenda”, ha sostenuto la vice procuratrice Marisa Marchini, come riportato da La Stampa.
La legale della giovane vittima, si legge sul Fatto Quotidiano, ha ricordato come la ragazza è ancora oggi “visibilmente turbata” e ricordare la vicenda la riporta “in uno stato d’ansia e paura” come al momento della molestia. Per questo il giudice Fuda ha condannato i militari a un mese di reclusione, con pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziario, e a 3 mila euro di risarcimento, più le spese legali.
Mentre si trovavano a bere birra in un bar sotto dimora della giovane, nel 2021, “per tre volte mi sono venuti vicino con frasi pesanti”, ha raccontato la vittima, fino all’intervento del fratello e dei sui genitori. Il padre ha quindi colpito con uno schiaffo uno dei soldati per fargli interrompere le molestie. A quel punto, uno dei tre avrebbe detto di “non farla più uscire di dimora da sola”, come se una donna dovesse accettare di subire molestie in strada se non accompagnata da un maschio.
Nei confronti del padre era stato aperto un altro procedimento per aggressione, poi archiviato. Mentre la difesa dei militari ha annunciato di voler ricorrere contro la decisione del giudice, perché avrebbero “semplicemente chiesto alla ragazza” e all’amica che era con lei “se volevano bere con loro”.
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di Kevin Carboni www.wired.it 2023-04-28 09:04:50 ,