I primi risultati dell’ispezione regionale sulla morte di Viviana Delego, la 41enne insegnante di Pezze di Greco morta il 22 dicembre scorso all’ospedale Perrino di Brindisi dopo un parto cesareo d’urgenza.
“Un susseguirsi di una serie di errori” che, insieme a precedenti carenze organizzative e strutturali dell’ospedale, ha portato “a quella che si potrebbe definire la tempesta perfetta”, così dalla Asl di Brindisi descrivono quanto avvenuto nei giorni della drammatica morte di Viviana Delego, la 41enne insegnante di Pezze di Greco deceduta il 22 dicembre scorso all’ospedale ‘Perrino’ di Brindisi, cinque giorni dopo aver messo al modo i suoi due gemelli con un parto cesareo d’urgenza.
“Un quadro inquietante dal punto di vista organizzativo” lo descrivono dall’azienda sanitaria locale dopo i primi risultati dell’ispezione regionale eseguita per fare chiarezza sulla morte della donna. Un primo quadro della vicenda, su cui indaga anche la procura della Repubblica per i possibili rilievi penali dopo la denuncia del marito, che ha portato l’Azienda sanitaria brindisina ad avviare il procedimento disciplinare nei confronti del primario del reparto di ostetricia e ginecologia in cui la 41enne era ricoverata.
Viviana Delego e Giacomo Cofano
Un procedimento che però è solo un atto dovuto “che prevede l’audizione dello stesso medico, anche se ciò non significa che debbano essere per forza riscontrate responsabilità” precisano dall’Asl.
A far scattare l’ispezione fu la relazione stilata da Giuseppe Manca, primario della Chirurgia del Perrino, chiamato a eseguire l’isterectomia alla paziente dal ginecologo di servizio quel giorno. Anche se per la Asl Viviana Delego aveva avuto tutta l’assistenza possibile, il medico infatti aveva raccontato che il ginecologo aveva chiesto il suo intervento avendo valutato “una situazione estremamente difficoltosa e non essendo in grado di trattarla…”
Giacomo Cofano e Viviana Delego
Una richiesta di intervento che era arrivata anche perché all’arrivo della paziente nel reparto di Ginecologia, erano assenti contemporaneamente sia il primario sia la sua vicaria, quest’ultima per malattia.
“Casi come questo li conoscono molto bene i giudici che valutano il danno biologico e nella maggior parte delle volte finiscono sotto la lente di ingrandimento meccanismi organizzativi, mancanza di procedure e di standardizzazione, qualche volta negligenza, carenze degli organici o tecnologiche. Si tratta di elementi che sommati portano a gravi conseguenze” rende noto la Asl, che conclude: “Inoltre, la conformazione dell’ospedale di Brindisi obbliga i pazienti a spostamenti di parecchi piani e questo è un fatto che, sommato a un errore nella catena decisionale e organizzativa precedente, può diventare fatale. Anche quel minuto in più può essere di vitale importanza”.
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di Antonio Palma
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2023-03-28 11:36:43 ,