La guardia costiera finlandese ha sequestrato una petroliera russa dopo averla localizzata, attraverso i dati di tracciamento navale, nell’area dove cinque cavi sottomarini sono stati danneggiati. Il fermo della Eagle S, battente bandiera delle Isole Cook, è avvenuto il 26 dicembre nelle acque territoriali finlandesi, all’indomani della scoperta dei danni al cavo elettrico Estlink 2 tra Finlandia ed Estonia e a quattro cavi per le telecomunicazioni. Secondo il capo delle dogane finlandesi Sami Rakshit, l’scialuppa – in rotta da San Pietroburgo verso Port Said in Egitto – farebbe parte della cosiddetta “flotta fantasma” russa, un network di petroliere difficilmente tracciabili creato dopo l’invasione dell’Ucraina per aggirare le sanzioni occidentali sul petrolio. Questa rete di navi mercantili, spesso registrate in paesi come le Isole Cook o il Gabon, viene utilizzata per vendere petrolio russo a paesi come India e Cina che non aderiscono al price cap imposto dall’Occidente. Secondo un’analisi del Kyiv School of Economics Institute pubblicata in ottobre, quasi il 70% dell’export petrolifero russo viaggia oggi su queste navi fantasma, dopoché il Cremlino ha investito miliardi di dollari per costruire questa flotta alternativa.
La catena di sabotaggi dal 2022 a oggi
Nell’ultimo biennio il Mar Baltico è diventato teatro di misteriosi incidenti alle infrastrutture sottomarine. Tre gasdotti e una decina di cavi per telecomunicazioni sono stati danneggiati in circostanze spesso poco chiare. La frequenza e la natura di alcuni episodi suggeriscono azioni deliberate, ma le indagini in acque internazionali non hanno ancora chiarito se si tratti di atti coordinati o di sabotaggi isolati.
Il primo grave episodio risale al settembre 2022, quando una serie di esplosioni sottomarine danneggiò irreparabilmente i gasdotti Nord Stream 1 e 2 che collegavano Russia e Germania. Un’indagine svedese confermò la natura dolosa dell’attacco, evidenziando l’uso di esplosivi. Secondo quanto riportato dal New York Times, le agenzie di intelligence occidentali hanno indicato che le prove punterebbero verso forze pro-Ucraina, anche se resta il mistero su chi potesse dirigerle. Nell’ottobre 2023, un incidente coinvolse simultaneamente tre infrastrutture critiche: il gasdotto Balticconnector tra Finlandia ed Estonia fu danneggiato dalla nave container cinese NewNew Polar Bear, mentre nella stessa notte furono tranciati due cavi di telecomunicazione, uno tra Estonia e Svezia e uno dei cavi russi nel Golfo di Finlandia.
A metà novembre 2024, due nuovi cavi per le telecomunicazioni sono stati tranciati in meno di 24 ore in quello che appare come un attacco coordinato: il primo collegava la Lituania all’isola svedese di Gotland, il secondo connetteva Helsinki al porto tedesco di Rostock. La società Telia Lietuva, proprietaria del cavo lituano-svedese, ha confermato una “interruzione totale” della connessione. I sospetti si sono concentrati sulla Yi Peng 3, nave mercantile cinese partita dal porto russo di Ust-Luga, comandata dal capitano russo Alexander Stechentsev e di proprietà della Ningbo Yipeng Shipping, una società che possiede solo due imbarcazioni. Nello stesso periodo, è stato danneggiato anche un cavo che collegava Svezia e Danimarca.
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di Riccardo Piccolo www.wired.it 2024-12-27 13:05:00 ,