La nuova soluzione Boa, al cui sviluppo ha partecipato anche l’ex sciatore professionista Benjamin Reich, lo studio è stato portato avanti in un laboratorio biometrico all’avanguardia situato nella sede stazione a Denver in Colorado per un processo di sviluppo iniziato nel 2015 che ha portato nel 2023 a una rotella e poi all’attuale Alpine Fit System. La soluzione doppia ha preso vita dopo 40.000 ore di test, per quasi 900 tipi di prove diverse, riesce a bloccare il tallone perché, piuttosto che forzarlo verso il basso come i ganci tradizionali, lo avvolge con precisione facendo lavorare diversamente lo scafo attorno al piede.
Come avviene per l’applicazione del Fit Stystem in ogni sport, la struttura e la dimensione della ghiera sono stati modificati dall’azienda per adattarli al nuovo impiego. Nel caso del nuovo rotore sulla caviglia però, l’ingombro e l’estetica potrebbero rivelarsi impattanti e rappresentare alla lunga lunga un problema. Boa, in particolare per questa applicazione, ha lavorato molto sulla sicurezza, infatti, a differenza della corsa, un’improvviso sgancio con gli sci ai piedi potrebbe rivelarsi estremamente pericoloso, ma anche sulla durata del dispositivo offrendo una garanzia fino a fine vita del prodotto. A oggi, in ogni caso, i test hanno rivelato una percentuale di guasti sotto lo 0,1%.
Numerosi i brand coinvolti sia per la realizzazione (con un lavoro a stretto contatto), sia per la commercializzazione, tra questi: Atomic, Head, Salomon, K2, Nordica e Dalbello. Vedremo gli scarponi con l’Alpine Fit System sul mercato l’anno prossimo e il prezzo di listino potrebbe aggirarsi ben oltre i 500 euro (cifra ufficiale non disponibile), ma, come detto, questa versione è dedicata ai professionisti e a un pubblico più esigente ed esperto.