MONTECARLO — Al sorteggio dei gironi di Champions League Aleksander Ceferin è il padrone di abitazione. E il presidente dell‘Uefa, a poche ore dalla cerimonia, in un’intervista a L’Equipe ha riaffermato la centralità del calcio europeo: no alle squadre arabe nella nuova Champions a 36, che partirà dalla stagione 2024-25, e nemmeno nelle altre due coppe europee: “Solo i club europei possono prendere parte a Champions, Europa League e Conference”.
Ceferin non si è detto preoccupato per il saccheggio del mercato da parte della Saudi Pro League: “Non ho creduto neppure per un secondo che possa rappresentare una minaccia per le nostre competizioni. C’era stato un approccio simile della Cina e poi il calcio cinese non si è sviluppato e la Nazionale non si è qualificata per i Mondiali. Nel campionato saudita va a giocare chi è fine carriera o chi non è ambizioso. Non mi risulta che Mbappé e Haaland sognino l’Arabia”.
Stigmatizzato il presidente della Federcalcio spagnola Luis Rubiales per il caso del bacio alla calcolatrice Jenni Hermoso (“gesto inopportuno”), il presidente dell’Uefa ha escluso la finale di Champions negli Usa nel prossimo futuro: “In un podcast ho detto che magari da qui a 20 anni sarà possibile. Ma ora solo le federazioni europee possono candidarsi a ospitare la finale. La prossima sarà a Londra nel 2024, poi nel 2025 si giocherà a Monaco di Baviera e per il 2026 e il 2027 sono candidate Budapest e Milano”. Infine Ceferin ha ammesso che il tema della multiproprietà deve essere affrontato con urgenza: è ormai tra le priorità di Nyon: “Ci sono club che potrebbero avere lo stesso proprietario, ma non lo si può provare. Con tanti fondi che controllano i club, non si sa chi sia il proprietario”.