Il Centro: Un’Affollata Arena Politica con Più Partiti che Elettori

Il Centro: Un’Affollata Arena Politica con Più Partiti che Elettori

Il Centro: Un’Affollata Arena Politica con Più Partiti che Elettori

“Centro: Un’Affollata Arena Politica con Più Partiti che Elettori”

Nel panorama politico italiano, l’area centrista si presenta più affollata che mai in vista delle prossime elezioni europee. Matteo Renzi ha annunciato la sua candidatura e il lancio della nuova sigla “Il Centro”, segnando così la fine dell’alleanza tra Italia Viva e Azione di Carlo Calenda e, di fatto, dando vita a un nuovo spazio politico centrista.

Calenda, Bonino e il centro della sinistra

Mentre Renzi cerca di stringere alleanze con Beppe Fioroni, l’Udc, Noi Moderati di Maurizio Lupi e ambisce a un accordo con Forza Italia di Antonio Tajani, Calenda e gli ex radicali di +Europa, fondato da Emma Bonino e guidato da Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova, rimangono saldamente ancorati al versante progressista del centrosinistra. Questa aggregazione è vista come un tentativo di attrarre coloro che sono rimasti delusi dalla svolta autonomista di Renzi, inclusi i parlamentari di Italia Viva ancora legati alla coalizione di centrosinistra.

In totale, abbiamo già individuato sette partiti suddivisi in due gruppi principali: “Il Centro” di Renzi, che si colloca equidistante tra i due poli politici, ma con un occhio di riguardo al centrodestra, e poi Azione e +Europa, che rimangono ancorati al fronte progressista. C’è persino la possibilità che Calenda e Bonino corrano insieme nella stessa lista del Partito Democratico, magari con entrambi i loghi in piccolo. Questa decisione potrebbe dipendere dall’eventuale abbassamento della soglia di sbarramento per ottenere seggi nel Parlamento europeo. Se la soglia del 4% rimanesse invariata, potrebbe ancora esserci spazio per i centristi vicini al PD direttamente nella lista dei democratici.

Tuttavia, non si tratta solo di Renzi, Calenda, Bonino e i centristi della coalizione di centrodestra. Alle elezioni europee potrebbe emergere un “terzo centro”, anche se Cateno De Luca, uno dei principali promotori di questa iniziativa, evita di definirlo in questi termini. Il sindaco di Taormina, che ha ottenuto un notevole numero di preferenze alle ultime elezioni regionali in Sicilia (500mila voti), parla invece di un movimento che si impegna per l'”equità territoriale” tra Nord e Sud. Questo si riflette anche nella nuova denominazione del suo partito, che da “Sud con Nord” è diventato “Sud con Nord”.

All’interno di questa strategia, De Luca si candida nel collegio senatoriale di Monza, precedentemente rappresentato da Silvio Berlusconi. Questa mossa è vista come un tentativo di ottenere maggiore visibilità, ma anche come un’opportunità per radicare il movimento nel Nord del paese. Non mancano i contatti con l’obiettivo di creare una lista autonomista trasversale.

Nel “terzo centro” potrebbero trovare spazio anche ex leghisti delusi dalla svolta nazionale di Matteo Salvini. Sono in corso trattative con l’ex ministro della giustizia Roberto Castelli e altri movimenti nordisti che in passato erano legati alla Lega. Al Nord, De Luca sta negoziando anche con Letizia Moratti, che è stata contattata anche da Renzi per il suo progetto “Il Centro”. Nel Mezzogiorno, invece, ci sono contatti tra “Sud con Nord” e le liste civiche che hanno sostenuto i governatori del PD Michele Emiliano e Vincenzo De Luca rispettivamente in Puglia e Campania.

In sintesi, alle elezioni europee potrebbero emergere tre liste centriste: quella dei centristi che guardano a sinistra di Calenda e +Europa, “Il Centro” di Renzi e l’alternativa autonomista del “terzo centro” di De Luca, Castelli, Moratti ed Emiliano. Senza dimenticare i movimenti centristi che sostengono il centrodestra, dall’Udc a Noi Moderati di Lupi fino a Forza Italia. In un panorama così affollato, sarà interessante vedere come si svilupperanno le alleanze e come verranno distribuiti i voti tra queste molteplici opzioni politiche.

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