“Questa bellissima piazza parla a tutto il paese è una piazza davvero stupenda ed è molto bello parlare qui a voi ma anche chi non è qui”. Sono le parole di Maurizio Landini alla manifestazione ‘Mai piu’ fascismì” indetta dai sindacati in corso oggi a Roma, in risposta all’attacco neofascista dello scorso sabato alla sede della Cgil. Piazza San Giovanni è piena di bandiere, la polizia sta contingentando i flussi e gli accessi alla stazione della metropolitana.
“E’ necessario – continua il segretario nazionale della Cgil – costruire una rete antifascista e democratica che sia continentale. La democrazia non si esporta con le guerre, ma con il lavoro e i diritti. Ci hanno attaccato proprio per il ruolo che i lavoratori sono stati in grado di svolgere sempre nella storia”.
“Il 16 ottobre del 1945 ci fu il rastrellamento del Ghetto Ebraico – ricorda Landini – di otre mille persone deportate solo 16 sopravvissero ai Campi di sterminio: e’ necessario che Roma dedichi un luogo a quel ricordo in maniera tale che resti indelebile nella storia del nostro Paese”
“Questa piazza rappresenta tutta l’Italia che vuole cambiare questo paese – aggiunge – che vuole chiudere la storia di violenza politica che colpisce tutta la società. Essere antifascisti lo si è per garantire la democrazia di tutti e i principi della nostra Costituzione. Voglia la verità su Giulio Regeni“.
E “mentre siamo qui, e’ arrivata una altra notizia. Un altro deceduto sul lavoro. E’ una strage che non possiamo permetterci. Abbiamo ottenuto una norma importante del governo ma il problema e’ prevenire. Per le imprese deve diventare in vincolo e non un costo la sicurezza sul lavoro”.
“In piazza per difendere la democrazia, per dire che c’e’ bisogno di fare delle riforme vere, di progettare un futuro che applichi i principi fondamentali della nostra Costituzione”. E prosegue: “L’attacco al sindacato, alla Cgil, e’ un attacco alla dignita’ di tutto il paese. Siamo qui per difendere ed estendere la democrazia nel nostro paese e in Europa”, aggiunge il segretario generale della Cgil.
In piazza anche Susanna Camusso, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Via via arrivano il segretario del Pd, Enrico Letta e il candidato sindaco per il centrosinistra, Roberto Gualtieri. Ma anche il leader dei 5S Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, Massimo D’Alema.
Un manifestazione di parte? “No, questa è una manifestazione che difende la democrazia di tutti. Questo è il tema”. Ribadisce Landini, rispondendo alle parole del segretario della Lega, Matteo Salvini. “L’attacco alla Cgil, l’attacco al sindacato è in realtà un attacco alla dignità del lavoro di tutto il Paese. E noi siamo qui non per difendere qualcuno ma per difendere la democrazia e per estenderla”.
Dopo aver percorso in discesa via Merulana e poi viale Manzoni e via Emanuele Filiberto, il corteo, aperto dai “Sector sonero” un gruppo di ballo Colombiano, alle 13.30 è arrivato in piazza San Giovanni. Davanti a tutti, cordonato, il servizio d’ordine composto dagli operai della Fiom.
Manifestazione Cgil a San Giovanni, Don Ciotti::
Tanti anche i dem romani. Gli assessori regionali Alessio D’Amato (Sanita’) e Paolo Orneli (Commercio), le capogruppo in Regione Lazio Marta Bonafoni (civica Zingaretti) e Marta Leonori (Pd). Mentre il Segretario generale Cisl Luigi Sbarra ricorda “Gli ultimi attacchi vergognosi” subiti dalla senatrice Liliana Segre: la piazza applaude convinta. “Si proceda immediatamente allo scioglimento delle organizzazioni neofasciste – insiste Sbarra – L’arco costituzionale sia unito in questa determinazione, un passo diverso, anche se sappiamo che altri cercheranno di portare avanti posizioni simili”.
I neo consiglieri comunali eletti con oltre 7mila preferenze ciascuni Maurizio Veloccia e Sabrina Alfonsi, la candidata dem al muncipio I Lorenza Bonaccorsi, il vicepresidente del municipio VIII Leslie Capone. “E’ una bellissima piazza ispirata dai principi costituzionali e che guarda al futuro del Paese e di Roma”. Al centro della piazza anche Don Ciotti. Durante la manifestazione Gualtieri scambia qualche battuta con Conte con il quale si è fermato a chiacchierare qualche minuto. Ha salutato anche Di Maio e altri esponenti del Movimento.
Dalla pancia del corteo si levano vecchi slogan di lotta. “Ora e’ sempre resistenza” e ancora “Fascisti carogne” e poi Bella Ciao che hanno avvolto i palazzi dell’Esquilino.
“Noi con i fascisti abbiamo finito di parlare il 25 aprile del 1945” recita che il grande stendardo esposto al centro del corteo della Cgil che e’ partito alle 12.30 da piazza dell’Esquilino alla volta di San Giovanni.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2021-10-16 14:50:48 ,roma.repubblica.it