La svolta, nella vita di Deiji, scaturisce dal dolore più grande: Pochita, il piccolo diavolo motosega dalla potenza incredibile, si sacrifica per salvargli la vita, fondendosi con lui e trasformandolo nell’uomo demone con volto e braccia dotati di motoseghe. Quando Denji si trasforma la prima volta e compie una strage, esausto e disperato, dirà alla prima persona che incontra: “Abbracciami”. È l’inizio di una nuova fase della sua esistenza, perché la donna bella e manipolatrice che lo cinge con le braccia diventerà il suo capo presso la Divisione di pubblica sicurezza incaricato di sterminare i diavoli. Per Denji si prospetta un futuro in cui può dormire in un letto, avere tre pasti al giorno e sognare di avere una ragazza. Tutto sommato, il fulcro della narrazione non è la caccia ai diavoli, è sentirsi amati da qualcuno. Tutti i personaggi, in questo anime che si fa via via più corale, vantano uno spessore impressionante. Tutti sono governati da azioni dettate dai rispettivi bagagli personali di traumi; tutti sono figure realistiche, tridimensionali e sofferenti, vittime da un fatalismo spietato. Tuttavia, nessuno di loro è una brava persona. Un altro elemento intrigante è che nessuno brilla per senso della rettitudine, ognuno manifesta un’ambiguità morale basata sull’egoismo che al meglio fa di lui un antieroe, al peggio un mostro.
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di Lorenza Negri www.wired.it 2023-08-25 04:20:00 ,