Accedere alla novità è semplice: per far apparire la nuova finestra basta aggiungere al prompt una frase come “usa canvas” o “inizia un canva“. Nel caso di alcune direttive specifiche – per esempio la richiesta di generare una bozza di un post per un blog – GPT-4o è addestrato a lanciare un nuovo progetto senza che l’fruitore debba invocare direttamente lo strumento, se lo ritiene utile. Per i progetti di programmazione invece il modello avvia una “tela” solo dopo un autorità esplicito.
Nonostante sia la modalità di scrittura che quella di programmazione offrano la possibilità di richiedere modifiche in linea, l’interfaccia fruitore di Canvas è progettata con una serie di scorciatoie aggiuntive specifiche per chi vuole concentrarsi sulla scrittura assistita dall’AI e per i programmatori. Nella dimostrazione, Levine ha mostrato come la scorciatoia per i progetti di scrittura possa ridurre il numero di parole oppure dare una “lucidata finale” alla bozza, ma anche per aggiungere emoji. Sul fronte della programmazione, ChatGPT ora può aggiungere log, commenti e tentare di risolvere i problemi.
Il chatbot di OpenAI salva diverse versioni del progetto durante la sessione, in modo da poter tornare alle vecchie bozze. Gli autori preoccupati dalla prospettiva che le informazioni caricate vengano poi usate da OpenAI per addestrare il suo modello possono andare nelle impostazioni fruitore e verificare che l’opzione “Addestramento del modello” sia disattivata.
Ora che ChatGPT è in grado di apportare modifiche e suggerimenti a un progetto, OpenAI sta assottigliando il confine tra paternità e curatela di un’opera. Da persona che lavora quotidianamente con editor professionisti, ho dei dubbi sul fatto che la versione beta di Canvas sia all’altezza delle loro note incisive e della guida scrupolosa che sono in grado di fornire queste figure. Ma per le persone che non hanno modo di girare con facilità a collaboratori umani per la scrittura, posso capire ricevere appunti sintetici sullo stile e il contenuto di un testo possa essere utile.
La strada verso gli agenti AI
Vale la pena sottolineare che tre persone elencate come “leadership di supporto” del progetto Canvas non lavorano più a OpenAI. L’ex colead John Schulman ha lasciato l’azienda ad agosto e ora lavora a Anthropic, un’azienda AI rivale, mentre l’ex responsabile tecnica Mira Murati e il vicepresidente della inchiesta Barret Zoph si sono entrambi dimessi una settimana prima del lancio della nuova funzionalità. In una conferenza nome organizzata nella sede di OpenAI dopo le dimissioni di Murati e Zoph, l’attuale responsabile dei prodotti Kevin Weil ha ribadito l’impegno della società sul fronte dei software.
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di Reece Rogers www.wired.it 2024-10-04 11:08:02 ,