Secondo Tenenbaum non è chiaro se le future versioni di Gpt saranno in grado di sviluppare questo tipo di capacità, a meno che non vengano impiegate tecniche diverse. Ciò potrebbe significare attingere da aree di ricerca sull’Ai che vanno oltre l’apprendimento automatico. Per il professore, è importante riflettere con attenzione sull’opportunità di progettare i sistemi in questo modo, considerando le possibili conseguenze impreviste.
Un altro autore dell’articolo di gennaio, Kyle Mahowald, professore assistente di linguistica presso l’Università del Texas di Austin, sostiene che è un errore basare qualsiasi giudizio su singoli esempi delle capacità di Gpt-4. Secondo Mahowald gli strumenti della psicologia cognitiva potrebbero essere utili per valutare l’intelligenza di questi modelli, ma la sfida è complicata dalla poca trasparenza di questi sistemi: “Il contenuto dei dati di addestramento è importante, e noi non lo conosciamo”.
Se Gpt-4 può essere considerato o meno un passo verso l’Agi, quindi, dipende interamente dalla prospettiva. La risposta più soddisfacente potrebbe arrivare da una completa revisione del termine: “Oggi il mio punto di vista è che si tratta di Agi, nel senso che è un tipo di intelligenza ed è generale. Ma dobbiamo essere un po’ meno, come dire, isterici sul significato di Agi“, commenta Noah Goodman, professore associato di psicologia, informatica e linguistica all’Università di Stanford.
Sfortunatamente, Gpt-4 e ChatGpt sono stati progettati per resistere a una facile riformulazione. Sono intelligenti, ma offrono poche indicazioni sul come e sul perché. Inoltre, il modo in cui gli esseri umani usano il linguaggio si basa su un modello mentale che prevede la presenza di un’entità intelligente dall’altra parte della conversazione, capace di interpretare le parole e le idee espresse. Non possiamo fare a meno di scorgere barlumi di intelligenza in un sistema che usa il linguaggio con tanta disinvoltura.
Il fatto che pur non essendo come l’Ai sembri comunque così intelligente continua a essere un fenomeno di cui meravigliarsi. “Stiamo vedendo questa enorme quantità di intelligenza grezza che che non ha necessariamente un punto di vista ego-riferito, obiettivi o un senso di sé coerente – dice Goodman –. Questo, per me, è davvero affascinante“.
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di Will Knight www.wired.it 2023-04-19 16:00:00 ,