Ancora una novità in arrivo da OpenAI. Lunedì 28 agosto la società specializzata in intelligenza artificiale ha annunciato il lancio di ChatGPT Enterprise, una versione del suo popolarissimo chatbot AI rivolta specificatamente alle aziende, pensata per aiutarle a migliorare la vita lavorativa e “rendere i team più creativi e produttivi”. Il nuovo servizio promette maggiore privacy e sicurezza dei dati – “non effettuiamo addestramento con i vostri dati aziendali o le vostre conversazioni e i nostri modelli non apprendono sulla base del vostro utilizzo”, chiarisce OpenAI –, oltre a tempi di risposta più rapidi, opzioni di personalizzazione dei contenuti rinnovate e “funzionalità avanzate di analisi dei dati”, che da sempre rappresentano uno degli aspetti più appetibili della piattaforma.
Non è ancora chiaro quanto ChatGPT Enterprise costerà alle aziende. Il sito ufficiale di OpenAI non riporta infatti alcuna indicazione specifica relativamente al prezzo del servizio, ma solo un bottone che invita i referenti aziendali a richiedere ulteriori informazioni sulle tariffe del chatbot. In ogni caso, ci si aspetta che la società proponga prezzi diversi a seconda delle dimensioni delle aziende, così da incontrarne pienamente le esigenze.
Nel complesso, è evidente che ChatGPT Enterprise rappresenti un importante passo in avanti per l’integrazione dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro. Il nuovo chatbot di OpenAI si presenta come la perfetta evoluzione delle sue versioni precedenti: da un lato ChatGPT, una risorsa gratuita sviluppata per i privati, e dall’altro ChatGPT Plus, la versione a pagamento in grado di offrire agli utenti un’esperienza di qualità superiore e un accesso anticipato a funzionalità aggiuntive. In questo senso, Enterprise migliora ulteriormente l’esperienza di Plus, andando a colmare alcune delle lacune per cui OpenAI è stata criticata. La società fa così arrivare sul mercato un prodotto che promette di farle ottenere guadagni cospicui, dopo aver accumulato una grande fama grazie ai prodotti precedenti.
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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2023-08-29 10:43:24 ,