Nel corso delle ultime settimane sono circolate interviste e video dove Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia dell’Università di Padova, avrebbe – secondo le aree No Vax – bocciato il vaccino anti Covid-19 e smentito il dato sui decessi tra vaccinati e non vaccinati. In questo articolo andremo a ricostruire tutti gli interventi contestati a Crisanti e sfruttati dalla propaganda anti vaccino.
Per chi ha fretta:
- Muoiono di più i vaccinati che i non vaccinati? I dati dell’Istituto Superiore di Sanità parlano chiaro: il tasso di mortalità per i non vaccinati risulta sei/sette volte più alto rispetto ai vaccinati.
- Che i vaccinati possano infettarsi non è una novità, ne parliamo dal 2021 (e per tutti i immunizzazioni per le altre malattie da anni).
- Le varianti non sono “nate” a causa dei immunizzazioni. Il modo in cui si sviluppano è determinato soprattutto dalla possibilità di riproduzione del virus, che aumenta il rischio.
- L’efficacia dei immunizzazioni non è messa in discussione, mentre i problemi rilevati riguardano Omicron e il tempo trascorso dall’ultima dose ricevuta.
- Andrea Crisanti, in nessun caso, ha negato l’efficacia del vaccino e della sua importanza, invitando a vaccinare i più fragili e contestando il problema dell’allentamento delle misure di restrizione.
Analisi
Attraverso una semplice ricerca Facebook, si riscontrano diversi video di appena 20 o 24 secondi che riportano l’intervento di Andrea Crisanti sui decessi:
Crisanti: “Non abbiamo avuto il coraggio di dire fin dall’inizio che 160 decessi al giorno non erano novax ma erano fragili vaccinati”. Crisanti quando è in uno stato di agitazione dice delle clamorose verità. Impagabile la faccia di Parenzo.
Il video, così pubblicato, non risulta completo di tutte le informazioni necessarie per comprendere il contesto.
I dati sulla mortalità
Consideriamo i dati. Il 9 luglio 2022, l’Istituto Superiore di Sanità pubblica un grafico molto chiaro dove viene ulteriormente confermata l’efficacia dei immunizzazioni nel proteggere la gente:
Il tasso di mortalità standardizzato (13/05-12/06) per i non vaccinati risulta
– sei volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da ≤ 120 giorni
– sette volte più alto rispetto ai vaccinati con booster
Una capacità ed efficacia che lo stesso Crisanti conferma nei suoi interventi, ma questi sono stati palesemente ignorati e “cestinati” dalla propaganda No Vax.
Perché il virus infetta i vaccinati? Nessuna novità
Come abbiamo più volte spiegato a Open Fact-checking, il vaccino non impedisce la possibilità di infezione. Questo non vale solo per quelli anti Covid-19, questa condizione è nota negli ambienti scientifici da anni, come spiegato da un editoriale del 2017 della ricercatrice Sarah Caddy dell’Università di Cambridge:
In un mondo ideale, tutti i immunizzazioni indurrebbero l’immunità sterilizzante. In realtà, è estremamente difficile produrre immunizzazioni che fermino del tutto l’infezione da virus.
Inizialmente, quello realizzato da Pfizer risultava essere promettente per impedire l’infezione, ma era un dato ancora da accertare anche di fronte alla diffusione delle nuove varianti. L’obiettivo, tutt’oggi riscontrabile, è quello di proteggere l’organismo dalle forme gravi della malattia e di conseguenza ridurre la pressione ospedaliera.
Come “nasce” una variante?
La narrazione dell’area No Vax era quella dell’incolpare i immunizzazioni dello svilupparsi delle nuove varianti. Come sempre, bisogna considerare i periodi di intervento. Infatti, nel giugno del 2021 avevamo spiegato in uno speciale sulle varianti che quelle definite «di preoccupazione» e «di interesse» erano state scoperte ben prima dell’avvio delle campagne vaccinali: Alpha risale al 20 settembre 2020, Delta nell’ottobre 2020 in India.
Torniamo alla domanda: come “nasce” una variante? Nel 2021 avevamo proposto un esempio pratico per comprendere il processo:
State per stampare 100 copie di un vostro lavoro, ma dovete sapere che nessuna copia sarà mai uguale all’altra. Una avrà un foglio un po’ piegato in un angolo, una avrà una macchia dovuta alla lavorazione della risma di carta, e così via. I virus si replicano, si moltiplicano, e può capitare che venga riscontrato un “errore di copiatura”. La prima condizione che permette la “nascita” o la “formazione” di una variante è la possibilità di moltiplicarsi all’interno di un corpo, umano o animale.
Risulta un fatto consolidato e ben noto che possano svilupparsi nuove varianti del virus se messo nella condizione di circolare e di infettare.
Le varianti si sviluppano dalle persone vaccinate?
Nel corso dell’estate 2021, in piena campagna vaccinale, diversi personaggi diffondevano la teoria infondata del «Non si vaccina mai durante una pandemia». Avevamo trattato questo argomento in un articolo dove vaniva analizzata una citazione di Andrea Crisanti strumentalizzata dagli ambienti No Vax: «Vaccinare in piena pandemia può favorire la mutazione del virus». In realtà, il professore contestava una situazione molto chiara e ignorata proprio da chi intendeva disinformare:
Inoltre con questi livelli di trasmissione una vaccinazione prolungata può favorire l’emergenza di varianti resistenti al vaccino. Quindi o si vaccina tutti assieme il più velocemente possibile, oppure bisogna abbattere la trasmissione, perché vaccinare lentamente con livelli di trasmissione elevata, secondo me, è un azzardo biologico
Fatta questa premessa, e consapevoli che le varianti odierne del virus possono infettare, la situazione attuale rispecchia quanto spiegato in una pubblicazione su Nature del 2021 a firma Eric Topol e Roberto Burioni, spiegata così sul sito MedicalFacts:
Come riportato in una lettera pubblicata su Nature lo scorso 21 giugno 2021 (citato su MedicalFacts), a firma Roberto Burioni ed Eric Topol, il corso naturale della pandemia è stato alterato proprio dai immunizzazioni (in passato non abbiamo avuto questa possibilità) e viene valutato uno scenario: «in Paesi come gli Stati Uniti, dove il virus circola ancora e i vaccinati sono molti, il vantaggio maggiore per il virus deriverebbe da varianti in grado di infettare le persone vaccinate» precisando che questo «fatto che non si è ancora verificato».
Inoltre:
A che serve, dunque, vaccinarsi? La redazione di MedicalFacts (sito di uno degli autori della lettera a Nature, Roberto Burioni) spiega che «l’immunizzazione resta comunque fondamentale perché, non solo impedisce la malattia e il contagio, ma rende più difficile la comparsa di nuove varianti, in quanto diminuiscono la probabilità di contagio». Ecco perché, nella lettera di Nature, gli autori invitano a vaccinare, con immunizzazioni efficaci, anche i cittadini di quei Paesi meno fortunati.
Un’altra dichiarazione di Andrea Crisanti, ignorata dagli ambienti No Vax, è a favore della vaccinazione per le persone fragili: «È scandaloso che in Italia la quarta dose per i fragili abbia un’adesione scarsissima, molto inferiore all’Inghilterra e ad altri Paesi. Ma la quarta dose non risolve tutto. Serve anche una campagna rivolta ai fragili per convincerli a usare la mascherina, bisogna farli lavorare a dimora e aiutarli se indigenti».
Perché è sbagliato far circolare il virus
Andrea Crisanti, nella recente intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, spiega: «Se c’è una variante in grado di infettare i vaccinati si ritrova avvantaggiata, è l’abc della genetica». Non solo: «Ho sempre sostenuto l’idea di lasciare che il virus circolasse tra le persone che non avrebbero avuto complicazioni, proteggendo però i fragili».
Se avete letto con attenzione il paragrafo «Come “nasce” una variante?», così come la spiegazione sopra riportata nel capitolo «Le varianti si sviluppano dalle persone vaccinate?», di fronte a una libera circolazione del virus anche nei vaccinati è possibile che possa “nascere” una nuova variante capace di causare danni.
I immunizzazioni sono stati inutili? No!
Torniamo alle dichiarazioni strumentalizzate di Andrea Crisanti. Secondo le narrazioni fuorvianti, in un recente intervento durante il programma In Onda (La7), avrebbe attaccato i immunizzazioni. Come abbiamo letto nelle interviste precedenti, lui stesso non nega la loro importanza, al contrario invita a vaccinare. Lo dice anche nell’intervento televisivo, ignorato dalla narrazione No Vax per convenienza.
L’intervento completo di Crisanti è consultabile online e inizia in questo modo:
Penso che l’accettabilità sociale delle misure di restrizione e di distanziamento chiaramente è venuta meno. È venuta meno anche grazie al vaccino che ha mostrato la sua efficacia.
Ancora sul vaccino:
Fortunatamente abbiamo un vaccino, il vero problema è che dobbiamo proteggere i fragili perché chi muore, ogni giorno, non sono i No Vax. Ce lo dobbiamo dire: sono persone, nella maggior parte dei casi, il 98%, persone fragili vaccinate.
Il problema, evidenziato ulteriormente nell’intervento a L’Onda (La7) dopo una prima domanda sulla quarta dose, è quello posto nell’introduzione:
Il problema è questo: come proteggere questi fragili? È chiaro che siamo in una situazione in cui il virus circola, non c’è accettabilità sociale per le misure di restrizione, e quindi questo è un dato di fatto che i politici e i ricercatori e gli operatori della sanità pubblica ne devono prendere atto. È chiaro che bisogna prendere delle misure ad hoc per proteggere i fragili. Ce ne sono tante, prima di tutto bisogna spiegare ai fragili che devono continuare a usare la mascherina perché la mascherina protegge. Protegge per quando uno la usa.
Il calo di protezione nel tempo
Lo stesso Crisanti, intervenuto a Zona Bianca (Rete4), ripete quanto aveva già spiegato in precedenza e che era stato strumentalizzato:
Questa variante è più infettiva nei vaccinati di quanto non fossero prima i vaccinati. Nel senso che, adesso i vaccinati sono stati, per la maggior parte, vaccinati 6 mesi fa ed è chiaro che con il tempo è diminuita l’immunità e questa variante presenta delle mutazioni che la allontanano da quella originale di Wuhan. Quello che ho detto è che nonostante si siano vaccinati, quindi che abbiano ancora un certo livello di copertura, in questa situazione sono più esposti. Ma questo non vuol dire che i non vaccinati sono protetti, nella maniera più assoluta! Sia ben chiaro! Io ho semplicemente detto che la maggior parte della gente italiana, via via che passa il tempo, si allontana dalla data della vaccinazione, l’emergenza di queste mutazioni che si allontanano sempre di più dal ceppo di Wuhan per il quale è stato fatto il vaccino, perde via via efficacia.
La questione del tempo passato dalle ultime vaccinazioni era stata sollevata nell’intervista a Il Fatto:
Il Fatto: «E poi è passato molto tempo dalle vaccinazioni, conta anche questo no?»
Crisanti: «Certo, stanno accadendo due cose: si stanno selezionando varianti in grado di infettare le persone vaccinate e allo stesso tempo diminuisce la protezione globale della gente»
Conclusioni
Andrea Crisanti, contrariamente a quanto vogliono far credere i No Vax, non ha contestato l’efficacia dei immunizzazioni, così come non ha “scoperchiato” in alcun modo i fatto riguardanti ai decessi tra vaccinati e non vaccinati.
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Scritto da David Puente perwww.open.online il 2022-07-12 15:53:37 ,