Alle 12 del 14 dicembre 2023 i nostri smartphone hanno potuto fare la conoscenza della nuova app di casa Meta: stiamo parlando naturalmente di Threads, una rivisitazione del caro vecchio Twitter (ora X) firmata da Mark Zuckerberg. L’obiettivo dell’inventore di Facebook era quello di offrire un’alternativa concreta a X: e con Threads ci è riuscito. La notizia, nell’era dei TikTok, è che con Threads si ritorna a dare importanza al testo, anche se il nuovo prodotto di Menlo Park punterà molto di più sull’utilizzo di contenuti multimediali come foto, video e audio. Quella di lanciare un social prevalentemente “testuale” potrebbe sembrare una scelta anacronistica nel 2023, ma c’è da dire che Threads è per Zuckerberg il tassello che completa il suo impero: dopo aver “copiato” i Reels a TikTok e ByteDance, ora ha replicato anche l’ex Twitter. A poche ore del rilascio in Italia e in Europa, abbiamo provato ad analizzare pregi e difetti del nuovo social network presente sul mercato europeo, soffermandoci sulle principali caratteristiche che lo differenziano dal competitor diretto X.
Dove sono i topic?
L’interfaccia grafica è veramente molto simile a quella dell’attuale versione di X e questo permette ai nuovi iscritti di potersi già orientare facilmente nella nuova app. La home, così come su X, è divisa tra “Per te” e “Segui già” e anche la composizione di un nuovo Thread (così si chiameranno i post di questo social) è praticamente identica a quella di un vecchio tweet o di un post su X. Insomma, c’è tutto per far sì che la nuova app rimpiazzi la vecchia. Se non fosse per un’unica, grande, mancanza: l’assenza dei trending topics.
Cavallo di battaglia che diede il successo a Twitter, altro non sono che gli argomenti di principale discussione del giorno. Da sempre, prima su Twitter e poi ora su X, agli utenti è sempre stato mostrato specchietto con i temi caldi. Una sorta di visione d’insieme della giornata, scandita per temi: in base all’orario in cui si fa il proprio accesso, infatti, su X è possibile sapere i nomi, le parole o le frasi in tendenza in quel preciso momento. Basta leggere un paio di post, per capire perché siano finiti in tendenza e capire di cosa si sta parlando. Non solo, la forza di Twitter/X è stata anche quella di svolgere il ruolo di moderna agenzia di stampa, con aggiornamenti di testo continui. Senza un quadro dei topic del momento, X avrà sempre un leggero vantaggio rispetto alla sua neonata gemella, che offre il sentiment preciso dei suoi utenti. Da segnalare, inoltre, che, per quanto riguarda la versione da desktop dalla barra di ricerca, non è possibile cercare argomenti ma solo profili: per questo il profilo ufficiale di Threads ha consigliato ai nuovi iscritti di utilizzare inizialmente il social network principalmente da app.
La bolla non scoppia, anzi
Una delle critiche più dure che sono sempre state rivolte a X è quella di relegare gli utenti alla propria bolla. Nonostante entrambe abbiano una pagina dedicata ai “Per te”: ovvero i contenuti selezionati da un algoritmo in base alle proprie preferenze, la sensazione è che anche Threads alla fine releghi i propri utenti nelle proprie bolle, con qualche eccezione. Su questo, probabilmente, incide il fatto che Threads è sostanzialmente un social “d’importazione”: nel senso che molti di noi (se non tutti) ci sono finiti passando direttamente dal proprio profilo di Instagram. Questo significa che al momento del nostro approdo su Threads i contenuti che ci vengono mostrati saranno comunque in qualche modo influenzato dall’imprinting dato a Threads dal nostro account Instagram.
C’è anche del buono (per ora…)
L’accesso via Instagram non ha però solo degli aspetti negativi. Saranno passate solo poche ore dal rilascio europeo, ma Threads sembra un ambiente molto più “reale” rispetto a X. Quello che si può notare è una drastica diminuzione di account falsi e “troll” rispetto all’app concorrente. L’iscrizione via Instagram, infatti, fa in modo che il proprio account Instagram faccia da passaporto per accedere al nuovo social. Una sorta di “garanzia” che potrebbe ridurre hate speech e shitstorm una volta che sarà terminato il boom delle nuove iscrizioni e l’utenza si sarà assestata.
Altro aspetto positivo da non sottovalutare è legato al sistema di segnalazione: su Twitter o X le linee guida delle segnalazioni sono sempre state molto meno stringenti rispetto ai canoni addottati su Instagram e da Meta in generale. Dall’arrivo di Musk, poi, l’efficacia è ulteriormente diminuita. Meta invece è pià rigida. Questo permetterà di mantenere gli spazi digitali di Threads decisamente più puliti. A tal proposito, diversi utenti hanno definito Threads “Un Twitter prima dell’arrivo di Musk”: possiamo dire che ci sono andati molto vicini. Per ora…
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di Daniele Polidoro www.wired.it 2023-12-15 09:57:51 ,