Fari puntati sulla situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia, in Ucraina. Secondo fonti di Kyiv, l’impianto è stato completamente minato dalle forze di occupazione della Russia e la distruzione della diga di Kakhovka ha ridotto irrimediabilmente le scorte d’acqua necessarie a mantenere i reattori in uno stato di arresto a freddo. Ingegneri, medici, soccorritori e forze dell’ordine hanno incominciato delle esercitazioni su larga scala per preparare i residenti al peggio.
Gli scenari temuti dal governo di Kyiv sono due. Negli ultimi giorni, il Kyiv Independent ha segnalato un parziale ritiro delle truppe russe dall’area della centrale di Zaporizhzhia. Molto probabilmente, Mosca sta dirottando le truppe più a sud, verso Kherson e la Crimea, dove si sta concentrando la controffensiva ucraina, ma c’è un’altra ragione dietro a questi movimenti di truppe.
Secondo Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence ucraina, la Russia starebbe gradualmente abbandonando la centrale per preparare una trappola alle forze di Kyiv. Tra maggio e giugno, l’intera area è stata prima rafforzata con strutture difensive e poi pesantemente minata, con esplosivi piazzati anche all’interno dello stesso impianto atomico. In questo modo, per Budanov, la Russia sarebbe pronta a innescare una detonazione da remoto nel caso sia costretta ad abbandonare la zona. Tuttavia gli osservatori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica delle Nazioni unite (Aiea), che hanno una missione sul posto, al momento affermano di non aver trovato esplosivi piazzati per far saltare l’impianto o livelli di radiazioni anomale.
Certo per gli esperti la situazione va tenuta sotto controllo, specie a seguito della distruzione della diga di Kakhovka. Per la Aiea“è fondamentale per la sicurezza dell’impianto trovare una nuova fonte d’acqua per raffreddare i reattori” della centrale di Zaporizhzhia. Infatti, il bacino di raffreddamento della centrale era rifornito proprio grazie alla diga distrutta da Mosca, ma ora si sta riducendo di 1 centimetro al giorno, aumentando il pericolo di un collasso dei reattori. Attualmente l’impianto può resistere in questa situazione precaria per alcuni mesi e l’Aiea sta già cercando soluzioni alternative per tenere la situazione sotto controllo.
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di Kevin Carboni www.wired.it 2023-07-03 10:03:56 ,