Dopo X e Meta, ora anche TikTok annuncia una soluzione definitiva per contrastare la diffusione di fake news e contenuti violenti legati al conflitto tra Hamas e Israele. Una dichiarazione che arriva dopo che, lo scorso venerdì, il commissario europeo Thierry Breton ha inviato una lettera al CEO di TikTok Shou Zi Chew per chiedergli di “proteggere i bambini e gli adolescenti dai contenuti violenti e dalla propaganda terroristica” che stanno invadendo la piattaforma negli ultimi giorni. E per invitarlo a “chiarire”, entro le prossime 24 ore, in che modo TikTok si sta adeguando alla nuova normativa del DSA.
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Di tutta risposta, in una nota pubblicata nella giornata di ieri, la piattaforma ha fatto sapere che ha “mobilitato risorse e personale significativi per contribuire a mantenere la sicurezza” e l’integrità della sua comunità, elencando nel dettaglio tutte le azioni messe in atto nelle ultime ore. Tra questa, a quanto riferito, ci sarebbe l’istituzione di un centro di comando che mette insieme e coordina i 40.000 professionisti della sicurezza di TikTok, un upgrade dei sistemi di rilevamento automatizzato della piattaforma per rimuovere i contenuti violenti in tempo reale, e “l’aggiunta di più moderatori che parlano arabo ed ebraico per rivedere i contenuti relativi” al conflitto Hamas-Israele.
“Non tolleriamo tentativi di incitamento alla violenza o di diffusione di ideologie d’odio – ha dichiarato TikTok -. Abbiamo una politica di tolleranza zero verso i contenuti che elogiano organizzazioni e individui violenti e che incitano all’odio, e tali organizzazioni e individui non sono ammessi sulla nostra piattaforma“. A dimostrazione di questo, infatti, la piattaforma ha fatto sapere di aver rimosso oltre 500.000 video e bloccato ben 8.000 live streaming nelle zone interessate dalla guerra. Un numero decisamente notevole, che ci invita a riflettere sui rischi legati alla circolazione massiccia di fake news sui social media. Tra i contenuti rimossi da TikTok, per esempio, la CNN ha segnalato un video visto da oltre 300.000 persone che ha promosso teorie cospirazioniste sulle origini dell’attacco di Hamas – incluse alcune false affermazioni secondo cui l’incursione sarebbe stata organizzata dai media -. Un contenuto decisamente pericoloso, che dimostra bene contro cosa stanno combattendo le piattaforme.
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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2023-10-16 14:38:03 ,