Classe 1979, nato a Novara, laureato in ingegneria civile e ambientale al Politecnico di Torino, Davide Crippa, capogruppo M5s alla Camera è diventato l’uomo chiave per cercare di scongiurare la crisi di governo, lasciando Mario Draghi a palazzo Chigi. È fortissimo il pressing in queste ore su di lui da parte dei dem e di Luigi Di Maio affinché rompa con Conte e organizzi una nuova scissione nel M5s, creando un gruppo deciso a votare la fiducia a Draghi quando il presidente del Consiglio farà le sue comunicazioni in Parlamento mercoledì.
Schierato con il movimento No Tav
Entrato per la prima volta in Parlamento alle elezioni politiche del 2013 con il M5s, diventa vice-capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera dei deputati. Rieletto nel 2018 è stato sottosegretario allo Sviluppo Economico nel Governo Conte I (segnato dall’alleanza M5s-Lega), fino a settembre 2019. Da sempre schierato con il movimento No Tav, dal 12 dicembre 2019 è capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera. È stato rieletto per la terza volta il 9 dicembre 2021 (131 voti su 147). Il primo a complimentarsi con lui fu Luigi Di Maio, ministro degli Esteri ed ex capo politico dei grillini. È firmatario di molti emendamenti sul taglio degli oneri in bolletta per contenere gli effetti degli aumenti di elettricità e gas.
Scarso feeling con Conte
Il confermato presidente dei deputati pentastellati si dice non abbia mai avuto un feeling particolare con Giuseppe Conte. L’ex premier in più di un’occasione ha cercato di sostituirlo. Crippa sarebbe accusato dall’entourage di Conte di essere troppo vicino a Beppe Grillo. Con il quale conserva un filo diretto.
Rinnovo a rischio del contratto con Casalino
Crippa è notoriamente contrario alla linea di rottura con il governo impressa da Conte. In queste ore in cui si parla molto di un suo possibile addio al Movimento, guidando un altro drappello di responsabili pronti a sostenere Draghi, Crippa, come anticipato da Repubblica, si sarebbe opposto al rinnovo della consulenza affidata l’anno scorso dal gruppo Camera M5s a Rocco Casalino (spin doctor di Conte e dominus della comunicazione M5s) parallelamente a quello siglato dal giornalista con il M5S Senato. Il contratto sarebbe scaduto il 15 luglio