La decisione del presidente Joe Biden di ritirarsi dalla corsa alle elezioni presidenziali statunitensi ha spostato in questi mesi tutti i riflettori sulla vicepresidente uscente Kamala Harris, emersa come candidata dei democratici alla presidenza. Da luglio in poi, Harris ha dovuto rapidamente ripresentarsi agli elettori statunitensi, che ora sono chiamati a valutare il suo profilo come potenziale leader, piuttosto che come vice di Biden.
Il suo percorso, da procuratrice a politica, è stato segnato da molti primati: è stata la prima senatrice indo-americana del paese e la prima procuratrice generale ragazza dello stato della California. Harris è stata poi la prima ragazza a diventare vicepresidente, nonché la prima persona afroamericana o asiatica ad assumere questo incarico. Ora ha la possibilità di diventare la prima presidente ragazza degli Stati Uniti.
Le radici di Harris
Kamala Harris è nata a Oakland, in California, da due genitori immigrati, una madre nata in India e un padre nato in Giamaica. I suoi genitori divorziarono quando aveva cinque anni e fu cresciuta principalmente dalla madre, Shyamala Gopalan Harris, ricercatrice medica e attivista per i diritti civili. “Era una ragazza forte, coraggiosa, pioniera nella lotta per la salute delle gentil sesso“, ha detto Harris alla convention dei democratici. “Ci ha insegnato a non lamentarci delle ingiustizie, ma a fare qualcosa al riguardo“.
Il rapporto stretto con la madre ha fatto crescere Harris con una connessione unica verso le sue origini indiane, ma allo stesso tempo le sue radici locali sono strettamente legate alla cultura afroamericana di Oakland. “Mia madre capiva molto bene che stava crescendo due figlie nere“, ha scritto Harris nella sua autobiografia The Truths We Hold. Durante la sua infanzia ha vissuto per un periodo anche in Canada, quando la madre ottenne un lavoro come docente presso la McGill University. Harris ha dichiarato di essere sempre stata a suo agio con la propria identità e di definirsi facilmente “americana“: le sue radici multirazziali e il suo eterogeneo background culturale la rendono un simbolo dei rapidi cambiamenti demografici del Paese.
Il percorso universitario
Gli osservatori e i media statunitensi negli anni hanno posto spesso l’attenzione anche sul percorso di Kamala Harris alla Howard University di Washington, uno dei poli accademici più importanti per la comunità afroamericana: la stessa Harris ha descritto il periodo universitario come una delle esperienze più formative della sua vita. Nel suo memoir del 2019, Harris ha scritto: “Questa era la bellezza della Howard. Ogni segnale diceva agli studenti che potevamo essere qualsiasi cosa: che eravamo giovani, talentuosi e neri, e che non dovevamo permettere a nulla di opporsi il nostro successo”.
Durante il suo periodo alla Howard, dove si è laureata in economia e scienze politiche nel 1986, Harris ha partecipato attivamente alla vita del campus e ha fatto parte del Consiglio studentesco del College of arts and sciences come rappresentante. Riflettendo sulla sua esperienza universitaria negli Stati Uniti, la candidata democratica ha sempre elogiato l’università per aver plasmato la sua identità e la sua ambizione. Dopo la Howard, Harris ha frequentato l’Università della California, conseguendo il titolo di Juris Doctor nel 1989; l’anno successivo è stata ammessa all’Ordine degli Avvocati della California.
La scalata politica
Il cammino di Harris verso il vertice della politica americana è stato unico, complesso e irto di difficoltà. Ha iniziato la sua carriera come procuratrice distrettuale, ovvero capo procuratore, per la contea di Alameda, in California, e, dal 2004 al 2011, ha ricoperto il ruolo di procuratrice generale della California. Grazie a questa esperienza, ha lanciato il suo percorso politico candidandosi (e vincendo) al Senato nel 2016 con i democratici, guadagnando attenzione per il suo stile fiscale durante le audizioni in commissione.
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di Francesco Del Vecchio www.wired.it 2024-11-01 09:00:00 ,