Oggi è il responsabile della comunicazione per la regione Lazio, è stato senatore, deputato e direttore del Secolo d’Italia, ma, nonostante le cariche, Marcello De Angelis è anche un pregiudicato per crimini violenti, condannato a 5 anni e sei mesi di reclusione per sovversione e banda armata. Senza alcuna prova, ha tentato di gettare fango su uno degli episodi più sanguinari del terrorismo italiano, la strage di Bologna del 2 agosto 1980, negandone proprio la matrice neofascista.
De Angelis si è lasciato andare nel luogo più adatto alle fake news e al negazionismo: la bacheca di Facebook. E mentre si paragona ai martiri cristiani, sciorina 32 righe di accuse alle istituzioni, difese ai terroristi, arguti sottintesi, diversi “noncelodicono” simil-terrapiattisti e riferimenti a Gioventù nazionale, l’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia.
Un post talmente inaccettabile e lontano dalla realtà verificata dalle indagini e dalle sentenze pronunciate fino a ora, che non è stato difeso da nessun esponente del governo e nemmeno dal suo stesso presidente di regione, Francesco Rocca. “Ha parlato a titolo personale, mosso da una storia familiare che lo ha segnato profondamente”, si è smarcato Rocca, aggiungendo che “le sentenze si rispettano e, vista la mia professione di avvocato, non posso che ribadire questo”, riporta il Corriere della Sera.
Storia personale che affonda le radici proprio negli ambienti violenti ed eversivi che proliferavano nell’Italia degli anni di Piombo. In particolare, ad appena 18 anni, nel 1978 entra in Terza posizione, movimento neofascista di cui molti appartenenti andranno poi a confluire nei Nuclei armati rivoluzionari, organizzazione terroristica neofascista responsabile dell’esecuzione materiale della strage di Bologna. Tra lo stesso gruppo di criminali militava anche il fratello, Nazareno, che morirà in circostanze non ancora chiarite nel carcere di Rebibbia, dopo essere stato arrestato nell’ambito delle indagini relative alla strage di Bologna. La sorella Germana, invece, è la moglie di Luigi Ciavardini, uno dei più famosi terroristi neofascisti italiani degli anni Ottanta.
Dopo il 2 agosto 1980, Terza posizione viene messa al bando come organizzazione eversiva e molti suoi componenti ricercati per eversione e banda armata. Tra questi anche Marcello De Angelis, che prova ad andare a Londra per evitare l’arresto con alcuni suoi amici latitanti, ma per venire arrestato una prima volta e messo a scontare sei mesi nel carcere di massima sicurezza di Brixton. Per la natura politica dei suoi reati non verrà estradato in Italia, nonostante la richiesta delle autorità, ma ci tornerà volontariamente nel 1989.
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di Kevin Carboni www.wired.it 2023-08-07 09:19:39 ,