Siamo stati all’anteprima alla Casa del Cinema del nuovo film di Jerry Calà, il ritorno da regista dopo quattro anni
Unìimprobabile banda di novelli criminali decide di rapire Jerry Calà con lo scopo di chiedere un lauto riscatto e dare una svolta alle loro vite. Presto scopriranno che le cose non stanno esattamente come le avevano immaginate e nessuno, nemmeno le persone più vicine a Calà, hanno interesse nel riscattarlo. Questo il plot del nuovo film di e con Jerry Calà, il ritorno dopo Odissea nell’ospizio del 2019, di cui già nell’estate 2021, prima del suo concerto all’Arena di Verona, l’attore e regista catanese aveva annunciato di essere al lavoro. Ambientato in Campania, più precisamente tra Ischia, Monte di Procida, Napoli e San Giuliano del Sannio (in Molise), Chi ha rapito Jerry Calà è stato un film travagliato: come detto anche nella successiva conferenza stampa, durante la lavorazione, Jerry Calà è stato colpito da un infarto, venendo ricoverato in codice rosso. L’attore, dopo aver subito un intervento importante, ha chiesto al personale della clinica di essere dimesso per poter tornare sul set e ultimare il film negli ultimi giorni di riprese rimasti, ma, seppur con un dispendio economico più elevato, la produzione ha invece deciso di sospendere la lavorazione, che è ripresa a Napoli lo scorso giugno.
Per Jerry Calà è il settimo film da regista e il trentaquattresimo come attore protagonista. Assieme a lui, volti notissimi del panorama comico italiano: storici colleghi e amici di Jerry Calà, come Massimo Boldi, Maurizio Casagrande e l’ex moglie Mara Venier. Anche suo figlio Johnny Calà interpreta se stesso in un cameo e il rapper Clementino ha composto ed eseguito per il film il brano S’anno arrubbate a Jerry Calà, di cui è autore insieme allo stesso Calà. La colonna sonora del film, invece, è affidata a Sandro Di Stefano, che presenta un corpo musicale interessante ed insolito nel panorama della commedia contemporanea, tra il contrappunto à la Bach e il jazz più libero.
Definito come film commedia ma non cinepanettone (nonostante l’uscita a ridosso delle festività), si nota come Calà abbia voluto divertirsi nel girare questo film. Interessante la trovata dell’ambientare gran parte del film all’interno di un cinema abbandonato che, anche se non confermata dal regista, la polemica contro le sale che si stanno svuotando ci è apparsa chiara. Per il resto, un film che alcune volte rasenta il banale e non ha convinto nemmeno l’esiguo corpus di battute e situazioni comiche. Da sottolineare, il divertente dialogo improvvisato tra Calà e Boldi riguardo il cinema di Bellocchio: lì ci ha spiazzati e abbiamo riso di gusto.
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di Giovanni Maria Zinno
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2023-12-19 14:32:41 ,