Chiara Ferragni rinuncia al ricorso al Tar

Ieri i legali di Chiara Ferragni hanno depositato al Tar del Lazio la rinuncia al ricorso contro l’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) sul caso Pandoro Balocco. Ciò significa che rinuncia alla richiesta dell’annullamento delle sanzioni e pagherà la multa da un milione di euro. Le società della Ferragni, Fenice e TBS Crew, sono state multate con l’accusa di pubblicità ingannevole per promuove la campagna Pink Christmas Balocco, affermando che il ricavato delle vendite sarebbe stato devoluto all’ospedale Regina Margherita di Torino.

Chiara Ferragni ha mai avuto davvero dei contenuti?

E le altre indagini?

E per quanto riguarda le altre campagne sotto indagine? L’uovo della Dolci Preziosi e la bambolina Trudy? Per questi altri casi sembrerebbe che non sono previste sanzioni. Tra Chiara Ferragni e l’Antitrust sarebbe stata stipulata un’intesa informale che stabilisce che l’Antitrust non dovrebbe prendere ulteriori provvedimenti sugli altri casi aperti.

Ma quindi, alla fine, era davvero un errore in buona fede?

La decisione della Ferragni di rinunciare al Tar è un’ammissione di colpa o un tentativo di ripulire la propria immagine? Se si trattasse del secondo caso ciò potrebbe effettivamente giocare a suo favore. Prima si chiude la storia del Pandoro prima (forse) la gente si dimentica tutto. Forse non era meglio farlo a dicembre, quando il caso è esploso, invece di fare quel video di scuse che non ha fatto altro che trascinarla verso il baratro? O forse, adesso che ha un nuovo amore, vuole trasformare lo show della sua vita da una serie crime a un teen drama?

Chiara Ferragni e Andrea Bisciotti: spunta la prima foto insieme