Il ministro: «È un primo segnale, ma dobbiamo rafforzare l’assistenza territoriale e psicologica». Sensi (Pd): il governo al lavoro per sintetizzare le richieste del Parlamento
«Stiamo lavorando al bonus e già nel Milleproroghe daremo un primo segnale che va in questa direzione». Il ministro della Salute, Roberto Speranza, annuncia una misura dedicata all’assistenza psicologica post-pandemia inserita nel decreto che arriverà alla Camera nei prossimi giorni.
Il governo, quindi, sta affrontando il «grande tema della salute mentale» nell’era della pandemia Covid, aprendo alla proposta del bonus di assistenza psicologica. «Attenzione però: con il bonus psicologico non risolviamo tutto, dobbiamo rafforzare il Servizio sanitario pubblico in ambito della salute mentale. C’è bisogno di più risorse per l’assistenza territoriale
e psicologica con una azione sistemica. Il bonus è un primo segnale e il mio impegno c’è» ribadisce il ministro intervistato da Lucia Annunziata a Mezz’ora in più .
Escluso dalla Manovra
Il provvedimento è molto atteso, soprattutto dai giovani che – privati della socialità in un periodo fondamentale dello sviluppo – hanno pagato il conto più alto del lockdown in termini di salute mentale. Lo scorso dicembre, però, è arrivata la doccia fredda:il bonus da 50 milioni per sostenere le persone che hanno intrapreso (o che vogliono iniziare) un percorso psicologico era stato escluso all’ultimo momento dalla Legge di Bilancio per mancanza di coperture finanziarie. Da lì era partita una protesta social culminata in una petizione su change.org lanciata dal giornalista Francesco Maesano che ha raccolto già oltre 309mila firme e che in sostanza chiede di reinserire il provvedimento «per andare incontro a un’esigenza immediata e pressante». La petizione propone un doppio bonus – uno iniziale da 150 euro una tantum e l’altro più consistente e progressivo legato all’Isee – per garantire l‘accesso ai percorsi di salute mentale, pubblici, convenzionati e privati.
Gli emendamenti in Parlamento
In Parlamento, la battaglia per l’introduzione del bonus psicologico è iniziata in Senato
con un emendamento alla Legge di Bilancio
(bocciato) presentato da Caterina Biti (Pd) e sostenuto da un largo schieramento bipartisan che includeva anche Fratelli d’Italia. In seguito, diversi gruppi politici hanno proposto i loro emendamenti al Milleproroghe per ottenere la copertura finanziaria del bonus. Tra questi anche quello del Pd a firma di Filippo Sensi, in prima linea su questa tematica. «Credo che il ministero della Salute sia al lavoro per sintetizzare tutte le proposte arrivate dal Parlamento in tema di salute mentale e che presenterà presto il testo alla Camera – spiega Sensi – È ancora tutto da definire, ma le parole di Speranza vanno in questa direzione e sono certo che il governo abbia a cuore questo tema che riguarda giovani e non solo». «È giusto ricordare che il bonus è solo una delle misure necessarie e che è determinante rafforzare i presidi di salute pubblica sul territorio, come i consultori – aggiunge il deputato Pd – Ma è un primo passo fondamentale per aiutare le famiglie e chiunque si trovi a dover affrontare le gravi conseguenze della pandemia sull’equilibrio mentale».
8 persone su 10 hanno sviluppato malessere psicologico
In alcune realtà territoriali l’urgenza di far fronte all’aumentato disagio psicologico causato dalla pandemia ha già trovato risposte: la Regione Lazio, per esempio, ha stanziato 2,5 milioni di euro per l’aiuto ai giovani. Anche il Comune di Rimini ha annunciato di voler sostenere, a proprie spese, l’aiuto psicologico per i giovani e le persone economicamente fragili. E anche 21 società scientifiche hanno chiesto l’istituzione del bonus con un documento indirizzato a governo, Parlamento ed enti locali. Ma, come visto, la richiesta al governo arriva oltre che dalla società civile anche da gran parte della politica. A chiedere l’introduzione del bonus (già nel Milleproroghe) e una « reale accessibilità alla tutela della salute mentale», anche di base sono stati venerdì i parlamentari di M5s , in commissione Affari sociali della Camera. «A due anni di distanza dall’inizio dell’emergenza Covid non accenna ad attenuarsi l’impatto della pandemia sulla salute mentale – hanno spiegato – Un crescente disagio confermato dai dati: secondo il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi in questi anni ben 8 persone su 10 hanno sviluppato problemi di malessere psicologico strutturato e 2 su 10 disturbi mentali in senso stretto e più severi».
13 febbraio 2022 (modifica il 13 febbraio 2022 | 19:06)
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Carlotta De Leo , 2022-02-13 18:03:19
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