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Sabato l’ambasciata russa in Italia ha diffuso una nota in cui ha scritto di aver anticipato i soldi del viaggio a Mosca che il leader della Lega Matteo Salvini avrebbe voluto fare a fine maggio, per proporsi come intermediario tra Russia e Ucraina, e che poi era stato annullato. Allora la vicenda aveva occupato le pagine dei giornali per giorni, assumendo anche tratti da farsa, e ora la comunicazione dell’ambasciata ha riaperto il dibattito politico e mediatico sulla questione. Nella nota, pubblicata anche su Facebook, l’ambasciata scrive:
Poiché, a causa delle sanzioni dell’UE, sono stati sospesi i voli diretti sulla rotta Roma-Mosca, si è reso necessario per la delegazione italiana l’acquisto di biglietti aerei per un volo Aeroflot da Istanbul a Mosca. A causa delle sanzioni in vigore nei confronti di questa compagnia aerea, è difficoltoso acquistare i biglietti per i suoi voli dal territorio dell’Unione Europea. L’Ambasciata ha assistito Matteo Salvini e le persone che lo accompagnavano nell’acquisto dei biglietti aerei di cui avevano bisogno in rubli tramite un’agenzia di viaggi russa.
La nota è stata diffusa, scrive l’ambasciata, per «chiarire» quanto pubblicato in questi giorni da alcuni giornali, che avevano scritto a proposito del ruolo avuto da Antonio Capuano, avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia, nell’organizzazione del viaggio. In particolare, La Verità aveva scritto che Capuano si sarebbe incontrato con il primo segretario dell’ambasciata russa, Oleg Kostyukov, per farsi aiutare nell’acquisto dei biglietti aerei. L’ambasciata nella nota scrive che le «speculazioni sui nomi di specifici dipendenti […] le riteniamo assolutamente inadeguate», e che dopo l’annullamento del viaggio «ci è stato restituito l’equivalente della cifra spesa per l’acquisto dei biglietti aerei in euro». In un secondo momento ha diffuso un’ulteriore rettifica dicendo che i soldi del viaggio sarebbero stati restituiti in ogni caso dalla Lega.
La conferma che l’ambasciata abbia effettivamente partecipato all’organizzazione del viaggio ha ricevuto estese attenzioni dai giornali e da alcuni esponenti politici, amplificando le polemiche che erano nate quando si era saputo delle intenzioni di Salvini di andare a Mosca senza che il governo italiano ne sapesse nulla. In un’intervista a Repubblica di oggi il leader di Azione, Carlo Calenda, ha detto che Salvini è «una persona pericolosa» che «si fa pagare le trasferte dai russi», e ha invitato il presidente del Consiglio Mario Draghi a convocarlo per «spiegare a Salvini le regole d’ingaggio minime della politica estera».
Anche altri esponenti politici – tra cui Matteo Renzi, leader di Italia Viva, Simona Malpezzi, capogruppo in Senato del Partito Democratico, e Gianluca Castaldi, senatore del Movimento 5 Stelle – sono intervenuti sulla questione criticando Salvini e chiedendo chiarimenti sulle «ambiguità» dei suoi rapporti con le istituzioni russe. Il fatto che un leader nazionale senza incarichi di governo organizzi una visita in Russia per fare da intermediario in un conflitto è effettivamente un fatto irrituale, e inoltre la storia politica di Salvini non lo rendeva esattamente un mediatore indipendente.
Salvini e la Lega hanno da tempo rapporti molto stretti con il governo russo, e in passato il leader leghista aveva espresso grande ammirazione per Putin, anche dopo l’invasione della Crimea e le numerose segnalazioni di violazioni dei diritti umani da parte del presidente russo. Parlando con la stampa, Salvini ha risposto alle accuse dicendo che l’organizzazione del viaggio è avvenuta in maniera del tutto trasparente e che «le spese per il possibile viaggio aereo sono state interamente pagate dalla Lega. Nessun biglietto omaggio del Cremlino, quindi, e nessun viaggio pagato da Mosca. Lavoro per la pace alla luce del sole».
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2022-06-12 10:34:33 ,